MONOD, Jacques
Biochimico molecolare francese, nato a Parigi il 10 febbraio 1910, morto a Cannes il 31 maggio 1976. Fu professore di Biologia all'università di Parigi fino al 1967; successivamente passato al Collège de France, nel 1971 divenne direttore dell'Istituto Pasteur di Parigi, di cui era membro dal 1945.
Le sue ricerche in ambito genetico, e in particolare sulla sintesi delle proteine, hanno condotto nel 1961 alla scoperta dell'esistenza dell'RNA messaggero, molecola responsabile della trasmissione dell'informazione contenuta nel DNA dal nucleo al citoplasma. Gli studi successivi, condotti in collaborazione con F. Jacob, sui sistemi di regolazione del metabolismo cellulare, hanno permesso di determinare il cosiddetto effetto allosterico, fenomeno per il quale un metabolita, legandosi alla molecola enzimatica, determina una modificazione del sito attivo, tale che il substrato non è più in grado di legarvisi.
Gli studi di M. e Jacob hanno inoltre permesso di chiarire lo schema di regolazione genetica dei procarioti, il sistema dell'operone, che spiega come il citoplasma possa intervenire in modo regolativo sulla funzionalità dei geni siti all'interno del nucleo. Per i suoi studi, e in particolare per le ricerche sulla regolazione della sintesi degli enzimi nei microrganismi, nel 1965 M. è stato insignito, insieme a F. Jacob e A. Lwoff, del premio Nobel per la medicina o la fisiologia.
Oltre alla sua notevole attività scientifica, fondamentale è stato il contributo di M. in ambito epistemologico. Le sue tesi riduzioniste (di derivazione meccanicista), esposte magistralmente in un notissimo testo, tradotto in diverse lingue − Le hazard et la necessité: essai sur la philosophie naturelle de la biologie moderne (1970; trad. it., 1970) −, si contrappongono a quelle vitaliste/organiciste con estrema efficacia. In questo libro M. sostiene che lo studio dei sistemi complessi deve avvenire partendo da una loro iniziale disaggregazione, con una successiva sintesi dei risultati ottenuti sulle varie componenti. La spiegazione dal basso di un'organizzazione, così, si delinea come lo studio delle funzioni delle varie parti che la compongono (riduzionismo analitico): questa tesi si precisa ancora meglio col concetto di ''teleonomia'', la caratteristica degli organismi di avere insito, nelle proprie strutture ereditarie, un progetto di sviluppo funzionale. Quindi da una parte la struttura del DNA racchiude l'informazione ereditaria, dall'altra il modello dell'operone spiega l'attuazione mediante la regolazione fisiologica dell'informazione genetica stessa (morfogenesi autonoma).
Tra le pubblicazioni di M. ricordiamo: in collaborazione con Jacob, Genetic regulatory mechanism in the synthesis of proteins, in Journal of Molecular Biology, 3 (1961), pp. 318-56; in collaborazione con J. P. Changeux e Jacob, Allosteric proteins and cellular control systems, ibid., 6 (1963), pp. 306-29.