Rivette, Jacques
Rivette, Jacques. – Regista francese (n. Rouen 1928). Tra gli esponenti della nouvelle vague è, con J.-L. Godard, quello più radicale in quanto a scelte linguistiche complesse, sperimentali, ricche di implicazioni letterarie, filosofiche e pittoriche, riportate costantemente nell’universo specifico del cinema. Rispetto agli inizi, negli anni Cinquanta e Sessanta, il suo stile ha assunto sempre più una classica raffinatezza, arrivando negli anni Duemila a enucleare, depurandoli e inserendoli in precise strutture di racconto, i suoi temi ricorrenti: la tensione tra finzione e vita, la riflessione sul processo creativo, il rapporto con gli attori calati sempre in un'autocoscienza in cui il gioco teatrale si dipana nello spazio e nel paesaggio del film, l’intrico fantomatico del plot narrativo. Esemplari in tal senso il pirandelliano Va savoir (2001), in cui la vita sentimentale di un metteur en scène impegnato nell’allestimento di Come tu mi vuoi di L. Pirandello si estende nella finzione e si interseca con l’esplorazione mentale di una Parigi labirintica, e Histoire de Marie et Julien (2003), dove il mistero che avvolge il ritorno improvviso di una donna, come un fantasma, nella vita di un uomo che l’aveva fugacemente amata e mai più rivista, si rifrange nell’ambiguo rapporto con un’altra donna in un gioco di tempi sospesi e paralleli. Ne touchez pas la hache (2007, La duchessa di Langeais) racchiude un romanzo di H. de Balzac in un'algida struttura classica, dove il fuoco passionale dell’amour fou (tema caro a R.) tra un ufficiale e una duchessa, che gli si sottrae ritirandosi in un convento, si sviluppa a contrasto con il rigore geometrico dello stile, ma anche con le ingannevoli simmetrie del destino. In 36 vue du Pic Saint Loup (2009, Questione di punti di vista) il gioco a rimpiattino tra la vita e la rappresentazione, un piccolo circo ambulante nel paesaggio rurale amato e dipinto da P. Cèzanne, che fa incontrare le solitudini di un uomo e una donna, i quali provano a recitare un amore cui finiscono per credere, sono lo spunto per un'ulteriore variazione di R. sulle peripezie del caso e sui rovesciamenti del punto di vista.