Rozier, Jacques
Regista cinematografico francese, nato a Parigi il 10 novembre 1926. Il suo nome è legato soprattutto al primo lungometraggio, Adieu Philippine (1963; Desideri nel sole), uno dei film più significativi della Nouvelle vague. Autore fortemente marginalizzato dal sistema produttivo, pur avendo dato un contributo essenziale al primo periodo dell'importante movimento francese, ha firmato pochi lungometraggi, lavorando spesso come assistente alla regia e regista di programmi televisivi.
Dopo aver frequentato a Parigi nel 1950-51 la scuola di cinematografia dell'IDHEC, nel 1954 lavorò come aiuto regista di Jean Renoir sul set del film French cancan (1955). Il suo esordio dietro la macchina da presa avvenne con la realizzazione, tra la fine degli anni Quaranta e l'inizio degli anni Cinquanta, di una serie di cortometraggi, dei quali La rentrée des classes (1955) e Blue jeans (1958) sono i più significativi. Nel primo lungometraggio, Adieu Philippine, dimostrò particolare sensibilità nel delineare gli atteggiamenti dei personaggi e grande capacità nel lavoro sul suono e sulla luce, seguendo, con toni leggeri, il passaggio dall'adolescenza all'età adulta di un ragazzo in attesa di partire per la guerra di Algeria e contemporaneamente attratto da due ragazze, tra le quali non sa scegliere. Il film ebbe problemi produttivi e fu un insuccesso commerciale, limitando la carriera cinematografica del regista.
Esemplare risulta il suo modo di filmare i corpi e gli spazi in una filmografia che, nel tempo, si è spostata dagli esterni assolati di Adieu Philippine o di La rentrée des classes (quest'ultimo realizzato con i contadini di un villaggio e vero e proprio trattato sulla luce), a set intermedi (il treno di Maine Océan, 1986, dove si intrecciano le avventure di un gruppo di personaggi che viaggiano da Parigi a Saint-Nazaire), fino agli interni di Fifi Martingale (2001), scatenata commedia d'ambientazione teatrale in cui lo sguardo del regista reinventa i luoghi dell'azione, in un'attenta riflessione sulle possibilità e sui limiti del vedere e del muoversi dentro e fuori la scena dell'arte e della vita.
Nouvelle vague, a cura di R. Turigliatto, Torino 1985, passim.