SARRAZIN, Jacques
Scultore e pittore, nato a Noyon nel 1592, morto a Parigi il 3 dicembre 1660. Entrato nello studio dello scultore N. Guillain, si recò a Roma nel 1610 e non tornò in Francia che nel 1628. Fu uno degli artisti che unirono lo spirito realista francese di provincia e il classicismo appreso dall'Italia. A Roma ammirò l'opera del Giambologna, e prese dal Domenichino, dal Reni, dal Guercino, suoi amici, la passione per i putti, sicché fu lo scultore dell'infanzia nel sec. XVII. Scolpì un'Atalanta e un Polifemo per la vigna del cardinale Aldobrandini. Ritornato in Francia dopo 18 anni di soggiorno in Italia, fu colmato di ordinazioni dal re, dal cardinale di Richelieu e da tutti i grandi. Eseguì opere decorative di carattere monumentale, come le possenti Cariatidi del Padiglione dell'Orologio nel Palazzo del Louvre; decorazioni per giardini piene di grazia ellenistica, come i Bambini con la capra (verso il 1640, Louvre) e i Bambini e la sfinge (Parco di Versailles): infine varî monumenti funebri come l'Orante del cardinale de Bérulle (1656, Louvre) ispirato alla Controriforma, il monumento per il cuore di Luigi XIII (resti al Louvre) e il mausoleo di Enrico di Borbone (verso il 1659), ora nella cappella del castello di Chantilly. È lo scultore che segna la transizione tra la plastica del tempo del Richelieu e del Mazzarino e quella di Versailles.
Bibl.: J.-J. Guiffrey, Comptes des Bâtiments du Roi pour le règne de Louis XIV (1664-1715), Parigi 1881-1901; M. Dicard, J. S. Son œuvre, son influence, ivi 1933; A. Girodie, J. S. (1592-1660), Blérancourt 1934; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIX, Lipsia 1935 (con bibl.).