VILLON, Jacques
Pseudonimo del pittore francese Gaston Duchamp, nato a Damvillel (Eure) il 31 luglio 1875, fratello dei pittori Marcel e Suzanne Duchamp e dello scultore Raymond Duchamp-Villon. Dal 1894 a Parigí, espose al Salon d'Automne (dal 1903) e a Rouen insieme a R. Duchamp-Villon (1905), ma poté dedicarsi completamente alla pittura solo nel 1910. Si accostò prima ai fauves, poi al cubismo; intorno a lui, nel suo atelier di Puteaux, si formò un gruppo di artisti (Gleizes, Picabia, R. de La Fresnaye, Metzinger, ecc.) accomunati da un desiderio di rigore costruttivo; gruppo che si chiamò "Section d'or". La prima esposizione del gruppo si ebbe alla gall. La Boétie nel 1912.
Mobilitato nella guerra del'14, V. riprese dopo il 1918 le sue ricerche che lo portarono a una prima esperienza non figurativa nel 1919-22 (Le cheval de course, 1922, Parigi, gal. Louis Carré; Le vol; ecc.). Ma, fino al 1930, doveva dedicarsi di nuovo, per vivere, ad attività commerciali: la riproduzione in stampe a colori per Bernheim-Jeune delle opere dei grandi pittori moderni. Successivamente produsse una nuova serie di opere astratte (Le bond, 1932; Le théâtre, 1932, Parigi, gal. Louis Carré), che conobbero il successo, più che in Francia, negli S. U. A. dove V. si recò nel 1935. Durante la seconda guerra mondiale, rifugiato nell'Eure e nel Tarn, si dedicò alla pittura di paesaggio. Dopo la guerra ottenne il dovuto riconoscimento della critica e del pubblico, soprattutto delle giovani generazioni di artisti astratto-concreti che hanno visto nella sua arte un'alta lezione: nel suo modo raffinatissimo di disporre i colori trasparenti e tenui secondo una architettura che egli sa far apparire necessaria, nella sua poesia discreta e sommessa.
Presente alla Biennale di Venezia del 1948, 1950, 1952, 1956 (gran premio di pittura) e 1960, ha esposto nel 1946 alla Calif. School of Fine Arts a San Francisco; nel 1948, 49, 54, 55 e 56 alla Galerie Louis Carré di Parigi; nel 1951 al Musée d'Art Mod. di Parigi e alla Kunsthalle di Berna; nel 1952 alla Lefevre Gall. di Londra; nel 1953 al Museum of Modern Art di New York, nel 1955 al Mus. Rath di Ginevra; nel 1957 al Guggenheim Mus. di New York; nel 1960 a Oslo; ecc. Vedi tav. f. t.
Bibl.: René-Jean, J. V., Lione 1945; R. Jean e P. Éluard, J. V. ou l'art glorieux, Parigi 1948; J. Auberry e Ch. Perusseaux, L'oeuvre gravé de J. V., Parigi 1951; M. Raynal, Peinture moderne, Ginevra 1953, pp. 151-152, 288, 322 e passim (con bibl.); F. E. (Elgar), in Dictionnaire de la peinture moderne, Parigi 1954, pp. 315-321; B. Dorival, J. V., Ginevra 1958; D. Vallier, J. V., Parigi 1958; H. Vollmer, Künstlerlexikon des XX. Jahrh.s, V, Lipsia 1961, pp. 37-38 (con ulteriore bibliogr.).