Matematico (Utzenstorf 1796 - Berna 1863). Nato da una famiglia di contadini, imparò a scrivere all'età di 14 anni; nel 1814 entrò nell'istituto del Pestalozzi a Yverdon, dove si dedicò principalmente allo studio della matematica. Frequentò poi l'univ. di Heidelberg e si trasferì quindi a Berlino, dove collaborò al Journal für reine und angewandte Mathematik di A. L. Crelle. Dal 1834 insegnò, come professore straordinario, all'univ. di Berlino. A S., caposcuola dell'indirizzo sintetico in geometria, si deve una nuova costruzione della geometria proiettiva, partendo dalle figure e dalle corrispondenze più semplici per generare le figure più complicate che lo condusse a risultati assai notevoli, come la generazione proiettiva delle coniche (teorema di S.). n Superficie romana di S. (scoperta durante un viaggio a Roma): superficie razionale di 4° ordine con tre rette doppie passanti per un punto triplo.