BEATTIE, James
Poeta, nato a Laurencekirk (Scozia) il 25 ottobre 1735, morto il 18 agosto 1803. Laureatosi ad Aberdeen, divenne maestro di scuola, e poi per 30 anni tenne la cattedra di filosofia morale e logica in quell'università. La sua vita familiare fu tragica: la moglie impazzì, ed egli perdette in tre anni la sorella prediletta, e tutti e due i figli. Oltre a poesie varie, scrisse molti saggi su argomenti morali, filosofici e religiosi: il più noto è l'Essay on Truth (1770), in cui combatté Hume, raggiungendo una popolarità sproporzionata al suo valore. Le Dissertations moral and critical (1783) gli valsero le lodi di Cowper, e gli Elements of moral science (1790-93) sono notevoli per un risoluto attacco contro il commercio degli schiavi.
Fra le sue opere di poesia solo The Minstrel (I, 1771; II, 1774) ha valore letterario; ma con questo sollevò un entusiasmo immenso: sir J. Reynolds dipinse il suo ritratto; Johnson e Gray furono tra i suoi ammiratori ed amici; re Giorgio III gli accordò una pensione ufficiale: l'università di Oxford lo nominò dottore in legge honoris causa.
Il poema, scritto in strofe spenseriane, narra la vita di Edwin, un giovane solitario che sente in sé gl'impulsi del genio poetico. B. dichiarò di aver tratto il personaggio dalla sua interna esperienza, e al pubblico parve di ravvisare in Edwin l'immagine vivente del poeta romantico. Così Dorothy Wordsworth credeva di ritrovare in lui delle affinità con suo fratello. Amante entusiasta della natura e della musica, il Beattie scrisse con semplicità e con evidente sincerità, e i suoi versi sono levigati e armoniosi, sebbene non privi di monotonia. Oggi tuttavia i suoi fervori romantici sembrano forzati, e le sue considerazioni morali un po' trite e ridicole.
Ediz.: Poems, ed. Dyce, Londra 1831 e 1866 (Aldine Poets).
Bibl.: A. Bower, An Account of the Life of B., Londra 1804; Edinburgh Review, XIX; M. Forbes, B. and his friends, Londra 1904.