Cameron, James
Regista e sceneggiatore cinematografico statunitense, nato a Kapuskasing (Ontario) il 16 agosto 1954. Autore dalla forte energia narrativa, ha spesso utilizzato gli effetti speciali rendendoli strettamente funzionali al racconto. I suoi film sono caratterizzati da una cura maniacale nella resa dei dettagli e da una magniloquenza delle scene che richiama la forza rappresentativa dei grandi classici del cinema muto. I temi tipici della sua poetica (la salvezza, il sacrificio, la mascolinizzazione dell'eroina femminile, l'utilizzo dell'acqua come elemento vitale) risultano sviluppati nell'ambito di un'originale rivisitazione dei generi classici (fantascienza, innanzi tutto, ma anche action movie e melodramma), dando vita a opere di forte impatto spettacolare, ma al tempo stesso 'sperimentali', segno di un cinema che sembra avere ogni volta il coraggio di rinnovarsi e di rimettersi in discussione. Con Titanic (1997) ha ottenuto uno straordinario successo, confermato nel 1998 dagli undici premi Oscar ottenuti dal film, di cui uno per la regia. Dopo aver effettuato studi irregolari presso la California State University, in fisica e in letteratura, seguì la strada del cinema come autodidatta. Nel 1979 venne assunto come tecnico degli effetti speciali presso la New World, casa di produzione di Roger Corman, nota per aver tenuto a battesimo le carriere di molti giovani e innovativi registi, nella quale C. iniziò a studiare i metodi di lavoro del maestro acquisendone la velocità di esecuzione e la cura del particolare. Dopo un deludente esordio con Piranha II: the spawning (1981; Piraña paura), aveva avuto la possibilità di girare un film di fantascienza dal budget consistente, The terminator (1984; Terminator) ottenendo un successo insperato, frutto soprattutto dell'inedita energia narrativa impressa dal regista. Nel film, la cui figura centrale è un cyborg giunto dal futuro per impedire la nascita di un nemico, si possono riconoscere le linee portanti della sua produzione artistica: personaggi femminili forti e atipici, tematiche fantascientifiche di largo consumo, massiccio utilizzo di nuove tecnologie applicate al cinema e perfetto dosaggio dei ritmi del racconto. La consacrazione è avvenuta con Aliens (1986; Aliens ‒ Scontro finale), seguito del fortunato Alien (1979) di Ridley Scott. La lotta sempre più feroce tra l'eroina Ripley e il mostro extraterrestre assume, nella visione di C., le sembianze di uno scontro ancestrale tra creature mitiche, rafforzato da un ricorso continuo alle formule del cinema bellico. Da questo momento in poi C. è stato identificato con un cinema violento e spettacolare, in cui però la 'messa in scena' della tecnologia non soffoca mai l'approfondimento psicologico dei personaggi. Questa tendenza si è rafforzata con The abyss (1989), considerato il suo capolavoro. Ambientato all'interno di una piattaforma sottomarina, il film riecheggia il mito di Atlantide (i protagonisti scoprono una civiltà extraterrestre che vive nelle profondità degli abissi) e il cinema di avventura classico. Ciò che sembra interessare l'autore è il confronto tra i due protagonisti, ex coniugi, che ritrovano l'amore durante fantastiche peripezie. Dopo due lavori di successo, ma meno interessanti, come Terminator 2: Judgment day (1991; Terminator 2 ‒ Il giorno del giudizio) e True lies (1994), che unisce ironia e spettacolarità, C. ha dedicato molti anni alla sua opera più significativa: Titanic. Premiato da incassi tra i più vertiginosi della storia del cinema, il film ambisce a essere, con felice contraddizione, un'opera sperimentale di massa, attraverso la coesistenza di elementi avanguardistici (gli effetti speciali digitali) e moduli tradizionali di racconto, in particolare quelli del melodramma. Pur ambientato nel 1912, Titanic non nasconde la passione dell'autore per il fantastico, tanto che si può pensare al transatlantico come a un'astronave. L'afflato epico e il dispendio di mezzi hanno consacrato C. regista di kolossal.
Alla carriera di regista, egli ha affiancato un'intensa attività di sceneggiatore e produttore. Sono suoi i testi di Terminator, The abyss, Titanic e di film come Rambo: First blood part II (1985; Rambo 2 ‒ La vendetta) di George P. Cosmatos e del ben più importante Strange days (1995) di Kathryn Bigelow (per un certo periodo anche sua compagna di vita), in cui si possono facilmente riconoscere molte costanti della poetica del regista. Sempre per la Bigelow, ha prodotto Point break (1991). L'alacre entusiasmo ha spinto C. a impegnarsi in una multiforme attività che comprende progetti televisivi, esperimenti nelle nuove tecnologie per la Digital Domain (la società che si occupa di effetti speciali, fondata dal regista nel 1993 con Stan Winston), importanti ricerche nel campo dell'audiovisivo.
C. Heard, Dreaming aloud. The life and films of James Cameron, Toronto 1997.
R. Menarini, James Cameron, Genova 1998.
James Cameron. Abissi di amore, desiderio e tecnologia, a cura di G. Gariazzo, Roma 1998.
T. Porcelli, James Cameron, Milano 2000.