PRICHARD, James Cowles
Etnologo e psichiatra inglese, nato a Ross, nel Herefordshire, l'11 febbraio 1786, morto a Londra il 23 dicembre 1848. Si diede agli studi medici nell'università di Edimburgo, per le possibilità che essi gli aprivano alla sua viva inclinazione per le ricerche antropologiche. Dopo una permanenza a Cambridge e a Oxford, nel 1810 si stabilì come medico pratico a Bristol. Nel 1813, a soli 27 anni, pubblicava la prima edizione delle sue celebri Researches into the physical history of Man, che, nella terza edizione, del 1836-37, raggiunsero i 5 volumi. In questo libro, che divenne diffusissimo, anche per le sue traduzioni, egli si ispirò a J. F. Blumenbach, cui è dedicata l'ultima edizione. Il P. ammette i cinque tipi umani del Blumenbach e si sforza di dimostrare l'ipotesi della monogenesi umana, in base allo studio dei caratteri fisici, fisiologici, psicologici e patologici delle diverse razze umane. Dimostrò la sua grande versatilità con studî sui linguaggi celtici, i quali egli, già nel 1831, cioè prima dell'opera di A. Pictet, pubblicata nel 1837, affermò parenti degli altri gruppi ora detti indo-europei. Il P. può essere considerato il primo grande etnologo che abbia avuto la scuola inglese; ma si affermò anche come valente psichiatra, nel libro A treatise on insanity and other disorders affecting the mind (1853), fondando la dottrina della pazzia morale, che nei tempi recenti ha preso tanta ampiezza nella criminologia. Per la sua competenza in questioni di questo genere, fu chiamato (1845) a Londra a coprire incarichi direttivi.