WATSON, James Dewey
Biologo molecolare statunitense, nato a Chicago il 6 aprile 1928. Dopo il Ph.D. all'Indiana University, ottenne un posto di ricercatore presso il California Institute of Technology tra il 1953 e il 1955. Nel 1955 passò alla Harvard University dove fu assistente di Biologia fino al 1957, professore associato dal 1958 al 1961, e poi professore di Biologia molecolare dal 1961 al 1976. Membro di molte e prestigiose associazioni scientifiche, è stato insignito di numerosissimi premi tra cui il premio Nobel per la filologia o la medicina nel 1962 (con F. Crick e M. Wilkins); dal 1989 al 1992 è stato direttore del Centro nazionale per il Progetto Genoma (v. in questa Appendice).
È fondamentale il contributo di W. alla biologia moderna: infatti nel 1953, in collaborazione con Crick, pubblicò il modello di struttura del DNA, divenuto presto famoso e confermato da una vasta mole di successive ricerche. Sulla base dei lavori di O.T. Avery (v. App. IV, i, p. 212), che aveva dimostrato il ruolo del DNA nella trasmissione genetica, di E. Chargaff (v. App. IV, i, p. 412), che aveva messo in evidenza il rapporto 1:1 tra adenina/timina e citosina/guanina, ma soprattutto di M.H.F. Wilkins (v. App. IV, iii, p. 854) e collaboratori, che con tecniche cristallografiche avevano messo in evidenza una struttura elicoidale nella molecola di DNA e suggerivano una doppia serie di nucleotidi, W. e Crick (v. App. IV, i, p. 546) impostarono il modello a doppia elica del DNA, ormai universalmente accettato. La molecola, secondo questo modello, è costituita da due filamenti a polarità opposta, avvolti l'uno sull'altro con scala a chiocciola: la struttura portante è costituita dalla successione alternata di molecole di zucchero e fosfato, mentre le basi, accoppiate a due a due, sono disposte trasversalmente, come gradini. L'appaiamento avviene sempre tra una base purinica e una pirimidinica: adenina-timina, citosina-guanina. Il modello, poi, risponde ai tre requisiti fondamentali che la sostanza che reca l'informazione genetica deve possedere: dev'essere in grado di riprodursi, replicando l'informazione in essa contenuta (funzione autocatalitica), dev'essere in grado di modificarsi, mantenendo l'informazione modificata fino alla successiva modificazione, e dev'essere in grado di trasferire l'informazione agli organi effettori, che devono operare in ottemperanza all'informazione ricevuta (funzione eterocatalitica). L'identificazione del modello strutturale del DNA ha avuto un'importanza che è andata ben al di là della spiegazione della struttura e della funzionalità di una delle molecole cardine su cui si basa la vita, come noi la conosciamo, ma è stata l'innesco per una catena di conoscenze che ha avuto enormi sviluppi di base e applicativi.
W. è autore di una vasta mole di pubblicazioni scientifiche, tra cui fondamentale è l'articolo, in collaborazione con F. Crick, Molecular structure of nucleic acids: a structure for deoxyribose nucleic acid (in Nature, 171, 1953, pp. 737-38), che gli è valso il Nobel. Da ricordare i suoi libri, su cui si sono formate generazioni di biologi in tutto il mondo: Molecular biology of the gene (1965, con tre edizioni successive, l'ultima del 1986; trad. it., 19894); The double elix: a personal account of the discovery of the structure of DNA (1968; trad. it., La doppia elica, 1968); The DNA story, in collaborazione con J. Tooze (1981); The molecular biology of the cell, in collaborazione con B. Alberts, D. Bray, J. Lewis, M. Raff, K. Roberts (1983, 19892; trad. it., 1988, 19912); Recombinant DNA: a short course, in collaborazione con J. Tooze e D.T. Kurtz (1984, 19922).