BOTHWELL, James Hepburn
Quarto conte di B., duca di Orkney e Shetland, figlio di Patrick, terzo conte di Bothwell; fu marito della regina di Scozia, Maria Stuarda. Nel 1556 succede al padre nel titolo di conte e di ammiraglio di Scozia. B. rivela subito straordinarî caratteri di romantico avventuriero, che fanno di lui un personaggio quasi di creazione fantastica. L'odio contro gl'Inglesi lo spinse, dopo varî complotti in Scozia, a cercare diversivi sul continente. Si recò in Danimarca, dove sedusse e forse sposò una donna che poi subito abbandonò, e quindi a Parigi, dove si mise ai servigi di Maria Stuarda. Ritornata la regina in Scozia, anche B. tornò in patria dove contrasse un nuovo matrimonio. La regina sposò nel 1565 il cugino lord Darnley, nobile effeminato e corrotto, di cui Maria Stuarda fu subito stanca. Dopo l'assassinio dell'italiano Davide Rizzio (1566), segretario e amante della regina, il prestigio di B. presso di lei diventò assoluto. Bello e aitante della persona, risoluto, violento e implacabile, il conte di B. era l'uomo più forte e capace di dominio ch'essa avesse intorno; Maria Stuarda se ne innamorò sfrenatamente, e divenne sua preda. In breve B. diventò il più potente e ricco signore nella Scozia del sud, ch'egli dominava in gran parte, fastosamente asserragliato nel suo regale castello di Dunbar. Allora egli preparò, con la connivenza della regina, la rovina di lord Darnley; il quale venne infatti assassinato per mezzo di una bomba, la notte del 9 febbraio 1567. B. pensò quindi di liberarsi dal suo ultimo matrimonio (da quello contratto in Danimarca si liberò più tardi con danaro), ed infatti riuscì a ottenere un regolare divorzio dal papa, il 15 maggio 1567. Pochi giorni più tardi il conte di B. sposava la regina Maria. Ma la sua personalità, che aveva dominato la regina non solo, ma anche i personaggi più influenti, si trovò a dover affrontare d'un tratto la ribellione a lungo trattenuta dei nobili e dei dignitarî scozzesi, che gli si ribellarono apertamente appena avvenuto il matrimonio. Ne seguì una lotta accanita, in seguito alla quale B., abbandonato dai più, dovette darsi alla fuga, lasciare la Scozia, unirsi a truppe di pirati per tentare invano la rivincita, e infine emigrare in Danimarca. Là pure venne perseguitato dai suoi nemici; ma trovò momentanea protezione presso il re Federico II. In Danimarca egli scrisse le sue memorie, in francese, Les affaires du comte de Boduel (Edimburgo 1829). La regina Maria si consolò dell'esilio di B. accettando la corte del duca di Norfolk e ottenendo regolare divorzio dal disgraziato conte, sotto pretesto di un certo ratto, al quale, del resto, essa era stata consenziente. Ma dopo la caduta di Maria, la sorte di B. precipitò. I suoi nemici ottennero ch'egli venisse imprigionato in Danimarca; e nel 1573 egli venne chiuso nel castello di Adelersborg; ivi la vita avventurosa del duca di B. si chiuse tragicamente cinque anni più tardi (1578), fra i delirî della pazzia provocata dall'atroce solitudine della prigione.
Bibl.: A. Labanoff, Pièces et documents relatifs au comte de Bothwell, Parigi 1856; F. Schiern, James Hephburn Bothwell, 2ª ed., Copenaghen 1878; trad. inglese 1880; e v. la bibl. s. v. maria stuarda.