MACPHERSON, James
Sedicente traduttore dei Poems of Ossian, nato il 27 ottobre 1736 a Ruthven (Invernessshire), morto a Belville (Invernessshire) il 17 febbraio 1796. Studiò ad Aberdeen e Edimburgo, ma non prese nessuna laurea e dopo lasciati gli studî divenne maestro di scuola. Nel 1758 pubblicò The Highlander, contenente una parte dei versi che egli aveva scritto da studente, e nel 1760 Fragments of Ancient Poetry collected in the Highlands of Scotland, raccolta di poesie che egli finse di aver trovato manoscritte in lingua gaelica. Nell'autunno di quel medesimo anno, con l'aiuto di sottoscrittori convinti dell'autenticità delle sue scoperte, il M. visitò le isole di Skye, l'Inverness occidentale, il Mull e altre parti della Scozia e nell'anno successivo annunziò la scoperta d'un poema epico del sec. III che pubblicò col titolo di Fingal, an Ancient Epic Poem in Six Books, together with Several Other Poems, composed by Ossian, the Son of Fingal, translated from the Gaelic Language. Nel 1763 pubblicò Temora e nel 1765 una raccolta dei Works of Ossian. Di tutto apparve una nuova edizione nel 1773. Nel ftattempo, l'autenticità delle cosiddette traduzioni era stata posta in dubbio e il dott. Johnson, che aveva visitato alcuni dei luoghi delle "scoperte" del M., dichiarò nel suo Journey to the Western Islands of Scotland (1775) che il M. aveva fabbricato del proprio tutta la costruzione sulla più semplice base di fatto. Il M. si giustificò di non rendere pubblici i manoscritti col pretesto delle spese per stamparli, sebbene gli Scozzesi residenti in India avessero raccolto per sottoscrizione mille sterline per aiutarlo a stabilire l'autenticità dell'antica poesia del loro paese. Tuttavia alla sua morte il M. lasciò un certo numero di manoscritti gaelici che furono pubblicati dalla Highland Society di Londra nel 1807. Il M. però non riprese mai lo stile dei suoi scritti precedenti e si volse a opere storiche. È significativo che egli tradusse Omero in prosa. Ottenne una pensione pubblicando scritti in sostegno della politica del governo di lord North; stipendio che aumentò fortemente quando il M. divenne agente a Londra del nababbo di Arcot. Nel 1780 fu eletto deputato.
La controversia sull'autenticità delle fonti del M. fu rinnovata dopo la sua morte ed è oggi assodato che egli potè avere originali assai esigui. Le sue opere sono scritte in prosa poetica e sono piene di echi omerici, miltoniani e biblici: i varî racconti eroici sono intrecciati e confusi tra loro e alcunì dei nomi paiono d'invenzione del M. Tuttavia egli è di grande importanza nello sviluppo della letteratura inglese. Fu essenzialmente figlio del proprio tempo e allo spirito stanco del sec. XVIII offrì un mondo scomparso, popolato di personaggi eroici che si muovono sopra uno sfondo di terre e di mari selvaggi e melanconici. L'importanza che ebbe per la sua generazione è dimostrata dalle numerose traduzioni che apparvero ben presto nella maggior parte dei paesi europei (in Italia, di M. Cesarotti, v.) e il M. esercitò notevole influsso sullo sviluppo del movimento romantico in tutta l'Europa. I poemi, sebbene vaghi e incoerenti, hanno genuine qualità di maestosa prosa epica e una spiccata sensibilità per le bellezze della natura.
Ediz.: Works of Ossian, secondo il testo definitivo del 1773, a cura di W. Sharp, Edimburgo 1896.
Bibl.: A. Macbain, in Transactions of the Gaelic Society of Inverness, XI e XII (1885); T. Bailey Saunders, Life and Letters of M., Londra 1894; nuova ed., 1906; J. S. Smart, J. M., an Episode in Literature, Londra 1905; Van Tieghem, Ossian en France, Parigi 1917, voll. 2.