Webb, James R.
Sceneggiatore statunitense, nato a Denver (Colorado) il 4 ottobre 1909 e morto a Hollywood il 27 settembre 1974. Solido autore di film bellici e soprattutto di western in cui traspare l'amore e la profonda conoscenza della sua terra d'origine, incentrò in genere le sue sceneggiature su personalità forti, dal carattere difficile ed eccentrico. Nel 1964 gli venne assegnato l'Oscar per il film How the West was won (1962; La conquista del West) firmato da Henry Hathaway, John Ford e George Marshall.
Dopo gli studi alla Stanford University, W. intraprese una produttiva attività di scrittore di racconti e romanzi, in gran parte western, per riviste come "Saturday evening post", "Collier's", "Liberty" e "Cosmopolitan". Fu così assunto dalla Republic Pictures Corporation per scrivere film a basso costo, per lo più interpretati da Roy Rogers, l'attore più quotato dello studio. Dopo la guerra, cui aveva partecipato con il grado di maggiore, riprese la sua attività scrivendo, da solo o in collaborazione, le sceneggiature di alcuni western non particolarmente originali, anche se realizzati con maggiori mezzi e con attori importanti: South of St. Louis (1949; Il ranch delle tre campane) e Montana (1950; Più forte dell'odio), entrambi di Ray Enright; The big trees (1952; Il tesoro dei Sequoia) di Felix Feist; The iron mistress (1952; L'amante di ferro) e The charge at feather river (1953; L'indiana bianca), entrambi di Gordon Douglas. Negli stessi anni adattò un suo romanzo per l'insolito e drammatico Close to my heart (1951; Figlio di ignoti) di William Keighley, e sceneggiò Phantom of the rue Morgue (1954; Il mostro della via Morgue) diretto da Roy Del Ruth, tratto da un racconto di E.A. Poe. Di qualità senza dubbio superiore risultano i due western diretti da Robert Aldrich, Apache (1954; L'ultimo apache) e Vera Cruz (1954), quest'ultimo interpretato da Gary Cooper e particolarmente ricco di tensione e di elementi moderni. Seguirono Trapeze (1956; Trapezio), intenso film di Carol Reed su un ex trapezista del circo (Burt Lancaster), e The big country (1958; Il grande paese), western 'intellettuale' di William Wyler, basato su evidenti parallelismi con la guerra fredda e interpretato da Gregory Peck. Lo stesso attore fu protagonista del successivo lavoro di W., Pork chop hill (1959; 38° parallelo: missione compiuta), efficace film bellico diretto da Lewis Milestone. All'inizio degli anni Sessanta il riconoscimento internazionale giunse con How the West was won, film in cinque episodi, girato in Cinerama e trasferito su Cinemascope. Poderosa epopea western che racconta le vicende di varie generazioni, interpretato da numerosi attori famosi, si impose all'epoca come un evento, suscitando l'ammirazione dei critici, del pubblico e dell'industria cinematografica. Nel 1962 W. trasse da un romanzo di J.D. McDonald la sceneggiatura di Cape fear (1962; Il promontorio della paura), noir ricco di suspense diretto da J. Lee Thompson, incentrato su un ex detenuto (Robert Mitchum) che terrorizza il suo avvocato (ancora Gregory Peck) e la moglie di questi (del film Martin Scorsese nel 1991 avrebbe realizzato un remake). Seguirono poi le sceneggiature di Kings of the Sun (1963; I re del sole) ancora di Thompson, con Yul Brynner nel ruolo di un sovrano maya, e l'elegiaco ma discontinuo Cheyenne autumn (1964; Il grande sentiero), ultimo western di Ford e anche di W., che racconta il tragico destino del popolo Cheyenne. Di tono più lieve Sinful Davey (1968; La forca può attendere) di John Huston, adattamento del romanzo autobiografico di D. Haggart, bandito scozzese dell'Ottocento. Successivamente W. firmò le sceneggiature di They call me Mister Tibbs (1970; Omicidio al neon per l'ispettore Tibbs) di Gordon Douglas e The organization (1971; L'organizzazione sfida l'ispettore Tibbs) di Don Medford, convincenti sequels di successo del fortunato In the heat of the night (1967; La calda notte dell'ispettore Tibbs) di Norman Jewison, e The Hawaiians (1970; Il re delle isole) di Tom Gries, seguito sorprendentemente appassionante di Hawaii diretto nel 1966 da George Roy Hill. Membro della Writers Guild of America, W. ne fu anche presidente (1962-63).