Ackerman, James Sloss
Storico dell'arte e dell'architettura statunitense, nato a San Francisco l'8 novembre 1919. Nel 1941 si è laureato in storia dell'arte alla Yale University di New Haven (Conn.) e dal 1961 è diventato professore alla Harvard University (Cambridge, Mass.), dirigendone (1963-68, 1982-84) il department of Fine Arts; dal 1990 è professore emerito. Dal 1969 ha tenuto inoltre corsi di storia dell'arte presso la University of Cambridge e, a New York, presso la Columbia University e la New York University. Ha diretto (1956-59) l'Art bulletin; è stato cofondatore del Film Study Center della Harvard University che poi ha presieduto (1967-75). È membro del council of scholars della Library of Congress e del consiglio scientifico del Centro Internazionale di studi di architettura Andrea Palladio di Vicenza, del quale ha diretto (1992-94) gli Annali di architettura.
Fulbright fellow, ha soggiornato (1949-52) a Roma presso l'American Academy; prima che a Harvard, ha insegnato (1952-60) alla University of California. Membro di prestigiose istituzioni e accademie, ha ricevuto la laurea honoris causa da numerose università statunitensi oltre che dall'Istituto universitario di architettura di Venezia (1986) e ha ottenuto importanti riconoscimenti, come il Centennial Award della University of California (1970), la medaglia d'oro dell'Istituto di storia dell'arte lombarda (1987) e il premio per la storia e la teoria dell'American Institute of architects (1991). È Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Fine storico della cultura e delle idee figurative, osservatore attento dell'architettura nella concretezza dei suoi processi di definizione e realizzazione, A. ha focalizzato il suo interesse sull'architettura del 16° sec. in Italia ma si è anche impegnato in ricerche metodologiche di critica e storia dell'arte, affrontando i problemi del rapporto tra scienza e arte e occupandosi di studi di archeologia e storia dell'arte negli Stati Uniti. Le sue principali pubblicazioni sono: The Cortile del Belvedere (1954); The architecture of Michelangelo (1961; trad. it. 1968); Art and archeology (1963), in collab. con R. Carpenter; Palladio (1966; trad. it. 1972); Palladio's villas (1967); The villa: form and ideology of country houses (1990; trad. it. 1992); Distance points: essays in theory of Renaissance art and architecture (1991), raccolta dei suoi più significativi saggi, già pubblicati in riviste specializzate. Ha collaborato ai film-documentari Looking for Renaissance Rome (1976) e Palladio, the architect and his influence on America (1980).
bibliografia
P. de la Ruffinière du Prey, The writings of James S. Ackerman, in Journal of the society of architectural historians, 1993, 1, pp. 91-94.