Blackton, James Stuart
Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico inglese, naturalizzato statunitense, nato a Sheffield (South Yorkshire) il 4 gennaio 1875 e morto a Los Angeles il 13 agosto 1941. Fra i più importanti pionieri del cinema muto americano, B. ebbe un ruolo fondamentale come produttore, regista ed editore ma anche per aver ideato la tecnica d'animazione a scatto singolo (single-frame animation).
Emigrato negli Stati Uniti a dieci anni, verso il 1895 iniziò l'attività di intrattenitore popolare (con vignette, monologhi, proiezioni con lanterna magica), lavorando anche come vignettista per il quotidiano "Evening world". Nel 1897 fondò, in società con Albert E. Smith e William T. Rock, la società di produzione Vitagraph Edison, ribattezzata nel 1905 Vitagraph Company of America. Nel 1898 iniziò a girare film recandosi a Cuba, durante la guerra ispano-americana, per riprendere la sostituzione della bandiera spagnola con quella statunitense in un forte: Tearing down the Spanish flag (Abbasso la Spagna!) fu da lui stesso definito il primo film di guerra nella storia del cinema (un altro episodio della guerra fu ricostruito in una tinozza con modellini in legno di navi e fumo di sigaro in The battle of Santiago bay). Con il primo film realizzato in uno studio (situato sul tetto di un edificio, secondo una prassi poi diffusasi), Burglar on the roof (1898), inaugurò la voga dei film seriali, di alcuni dei quali (la serie di Happy Hooligan) fu anche interprete. Molti tra i suoi primi lavori si fondavano su trucchi ed effetti (ispirati, se non apertamente copiati, da Georges Méliès), la cui qualità rese presto celebre la Vitagraph; anche se non fu lui a introdurre i trucchi fotografici nell'industria cinematografica statunitense, a B. va il merito di avere elevato una tecnica piuttosto rudimentale al rango di forma d'arte. Sviluppò in particolare la tecnica dell'animazione a scatto singolo, che contribuì a farlo divenire il primo produttore statunitense di film di animazione (come The enchanted drawing, 1900; Humorous phases of a funny face, 1906; e soprattutto The haunted hotel, 1907, L'albergo dei fantasmi).
La maggioranza dei suoi 117 film fu realizzata entro il 1912, un periodo in cui affrontò i soggetti più diversi, dai fatti di cronaca alle vicende della storia americana, dai temi biblici a quelli letterari (in particolare shakespeariani). Tra le altre innovazioni da lui introdotte nella nascente industria cinematografica vi furono la creazione, a partire dal 1906, di un sistema di produzione di studio basato su un valido gruppo di registi, sceneggiatori e operatori e su una compagnia fissa di attori; la moda delle commedie in due o tre rulli; la sperimentazione di tecniche narrative più complesse (per es., in The life of Moses, 1909, in cinque rulli); la creazione, nel febbraio 1911, del "Motion picture magazine", prototipo della moderna rivista per appassionati di cinema, di cui egli vide presto le potenzialità anche come mezzo di promozione pubblicitaria. Nel 1915 fu il fondatore e presidente del Motion Picture Board of Trade, ricevendo per questo un riconoscimento ufficiale da parte del presidente Th.W. Wilson. Nello stesso anno scrisse e diresse un film sulla possibile invasione di New York da parte di un esercito straniero (The battle cry of peace), trasparente monito agli americani a diffidare del militarismo tedesco e a prepararsi a una guerra; a esso fecero seguito altre due opere nello stesso filone: Womanhood, the glory of a nation e Whom the gods destroy, entrambe del 1916, a sostegno dello sforzo bellico inglese.Ancora attivo negli anni Venti come regista, dopo la vendita della Vitagraph alla Warner Bros., nel 1925, tentò di avviare una nuova carriera, ma senza successo. Dopo aver prodotto un film 'tridimensionale' nel 1927 (The American, o The flag), il fallimento di un ambizioso progetto per la realizzazione di nuovi studi cinematografici e la grande crisi del 1929 gli fecero perdere gran parte del patrimonio. Nel 1933 riuscì a produrre una serie di film sulla storia dell'industria cinematografica (The film parade, o The march of the movies), e nel 1936 formò una piccola società per la produzione di documentari.
A. Slide, The big V: a history of the Vitagraph Company, Metuchen (NJ) 1976 (ed. riveduta 1987).
M.C. Blackton, James Stuart Blackton, Metuchen (NJ) 1985.
Vitagraph Co. of America. Il cinema prima di Hollywood, a cura di P. Cherchi Usai, Pordenone 1987 (in partic. D.C. Crafton, I film d'animazione di James Stuart Blackton, pp. 203-17 e A. Slide, James Stuart Blackton, pp. 375-86).