Thorpe, James (Jim)
USA • Prague (Oklahoma), 28 maggio 1888-Lomita (California) 28 marzo 1953 • Specialità: Decathlon
Fu il vincitore del primo decathlon disputato, secondo il programma tuttora vigente, ai Giochi Olimpici nel 1912 a Stoccolma: totalizzò 8412 punti che, secondo la tabella oggi in vigore, equivalgono a 6564. Si aggiudicò anche la medaglia d'oro del pentathlon, prova multipla rimasta nel programma olimpico sino al 1924. È considerato unanimemente come uno dei più grandi e sfortunati atleti della storia. Suo padre era in parte di origini irlandesi e in parte pellerossa Sac e Fox; la madre, invece, aveva ascendenze francesi e pellerossa, Potawatomic e Kickapoo. Il suo nome pellerossa era Wa-Tho-Huck, "sentiero luminoso". Rimasto presto orfano, venne messo a studiare nel collegio governativo di Carlisle, dove si dimostrò subito un fenomeno nella pratica sportiva, soprattutto nel salto in alto e nel football. Nel 1911 il suo collegio vinse per 18-15 contro l'Università di Harvard e Jim Thorpe segnò tutti i punti della sua squadra. In quella stagione e in quella successiva fu designato All-America half-back di football. Intanto si allenava nel decathlon. A Stoccolma vinse prima il pentathlon prevalendo in tutte le prove, eccetto il lancio del giavellotto, poi si presentò al salto in alto, dove arrivò quarto con 1,87 m, e al salto in lungo, piazzandosi settimo (con 6,87 m); il giorno successivo passò al decathlon, che in quella Olimpiade, per via del gran numero di iscritti, si disputò su tre giornate. Vinse facilmente, con 700 punti di vantaggio sullo svedese Hugo Wieslander. Il suo talento fu celebrato e ricompensato persino dal re Gustavo V di Svezia e dallo zar Nicola di Russia, ma al ritorno negli Stati Uniti dovette subire una vera e propria persecuzione perché, da studente, aveva giocato a baseball durante le vacanze estive, ricevendo un compenso di 25 dollari la settimana. Fu squalificato per non aver rispettato le norme sul dilettantismo, gli furono tolte le medaglie olimpiche e il suo record fu cancellato. La sua vita proseguì tra alti e bassi. Divenne attore, giocò a baseball nei Giants di New York, poi per i Cincinnati Reds sino al 1919; fu professionista nel football tra il 1915 e il 1928. Negli anni della depressione cambiò spesso lavoro, faticando a guadagnarsi da vivere. Nel 1950 venne dichiarato il più grande atleta della prima metà del secolo. Nel 1951 alla sua sua vicenda si ispirò il film All-American Jim Thorpe, interpretato da Burt Lancaster, ma non gliene derivò alcun provento, perché nel 1931 aveva venduto alla MGM tutti i diritti su film sulla sua vita per 1500 dollari. Pochi mesi dopo, venne ricoverato per un tumore alle labbra, accettato in ospedale come caso caritatevole. Morì di infarto e fu sepolto a Mauch Chunk, in Pennsylvania, da allora ribattezzata Jim Thorpe City. Il 18 gennaio 1983 il presidente del CIO Juan Antonio Samaranch riconsegnò ai suoi figli le medaglie d'oro olimpiche e fece ripristinare il suo nome nel libro ufficiale dei Giochi e dei record.