MORSZTYN, Jan Andrzej
Poeta e uomo politico polacco, ' nato, a quanto pare, nel 1613 presso Cracovia, morto in Francia, nel suo podere di Châteauvilain, l'8 gennaio 1693. Da giovine trascorse alcuni anni all'estero, visitando, fra l'altro, buona parte dell'Italia. Ritornato in patria visse alla corte, e da Giovanni Casimiro ebbe parecchie missioni importanti e cariche lucrative. Fu sempre partigiano deciso della politica filofrancese: avversò quindi il re Michele Wiśniowiecki e fu contrario anche a Giovanni Sobieski, quando questi si avvicinò alla politica imperiale. Nel 1678 prese la cittadinanza francese (era, dal 1659, sposato con una nobildonna francese, dama di corte della regina Maria Lodovica) e divenne agente segreto di Luigi XIV. Proclamato traditore, riuscì a riparare in Francia.
Autore di brevi poesie liriche, epigrammi, versi d'occasione, M. è, in Polonia, il più felice rappresentante del secentismo. Al Marino infatti s'ispirano soprattutto le due raccolte di poesie d'amore Kanikuùa (Canicola, racc. nel 1647, prima ediz. 1844) e Lutnia (Lira, racc. nel 1661, prima ediz. 1875), e una parafrasi del 4° canto dell'Adone è, nelle sue parti essenziali, il poema Psyche (pubbl. tra il 1690 e il 1698, ma scritto alcuni decennî prima). In tutti questi componimenti poetici M. si distingue per un vivo sentimento della forma e per una grazia ed eleganza d'espressione sconosciuta ai suoi contemporanei. Degna d'elogio è anche la sua opera di traduttore dell'Aminta e del Cid.
Bibl.: Porębowicz, A. M., przedstawiciel baroku w poezji polskiej (A. M., rappresentante del barocco nella poesia polacca), Cracovia 1893.