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CAMPERT, Jan

di Gerda VAN WOUDENBERG - Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)
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CAMPERT, Jan

Gerda VAN WOUDENBERG

Poeta olandese, nato a Spijkenisse il 15 agosto 1902, morto a Neuengamme (Germania) il 12 gennaio 1943. La sua poesia De achttien dooden ("I diciotto morti"), stampata alla macchia nel 1943 durante la Resistenza, ebbe subito larga diffusione. Nella forma d'una ballata popolare il poeta esprime l'amore patrio, l'attaccamento alla famiglia e alla libertà dei 18 patriotti olandesi, che furono fucilati il 5 marzo 1941 dai Tedeschi. C. morì in prigionia nel Lager di Neuengamme.

Ha scritto diversi volumi di poesie: Het verliefde hart "Il cuore innamorato", 1928), Sonnetten voor Cynara ("Sonetti per C.", 1942), alcuni drammi gialli in collaborazione, e romanzi: Die in het donker ("Quelli nel buio", 1935), Wier ("Alghe", 1935). Le sue poesie, melodiose e meditative, sono state raccolte in Verzamelde gedichten (1947).

Bibl.: H. G. Hoekstra, Over Jan Campert, 1947.

Vedi anche
poesia Arte di produrre composizioni verbali in versi, cioè secondo determinate leggi metriche, o secondo altri tipi di restrizione; con una certa approssimazione si può dire che il significato di p. è individuabile, nell’uso corrente e tradizionale, nella sua contrapposizione a prosa, in quanto i due termini ... dramma Componimento letterario destinato alla rappresentazione sulla scena; comprende quindi, oltre al d. propriamente detto, la tragedia, la commedia, la farsa ecc. D. satiresco Antica forma di rappresentazione drammatica greca (σατυρικὸν δρᾶμα o Σάτυροι), in cui il coro era composto stabilmente di ‘satiri’ ... morte Cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso. Antropologia Il concetto di morte La m., come ogni altro evento del ciclo della vita, impone a tutte le società complesse modalità organizzative, divenendo un fatto sociale che ...
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