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Lauwers, Jan

Lessico del XXI Secolo (2013)
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Lauwers, Jan


Lauwers, Jan. – Regista e artista visivo belga (n. Anversa 1957). Nel 1986 ha fondato con Grace Ellen Barkey la Needcompany, di cui hanno fatto parte artisti di tutte le nazionalità, producendo spettacoli rappresentati in tutto il mondo. Ha sperimentato un linguaggio scenico originale che comprende quello del teatro, della danza, delle canzoni e del video ed è stato riconosciuto come innovatore della scena fiamminga ed europea. Partendo da allestimenti in cui la parte visiva era predominante, con la trilogia The snakesong (Le voyeur, 1994; Le pouvoir, 1995; Le désir, 1996) si sono messe in luce anche le sue doti di autore. Nel 2004 è nato il nuovo progetto Sad face/Happy face (presentato in un unico spettacolo nel 2009), una trilogia sull’umanità di cui fanno parte: La chambre d’Isabella (dal 2004 in scena), Le bazar du homard (2006), La maison des cerfs (2008); storie che diventano metafora delle tragedie contemporanee toccando temi quali la passione per la vita, il potere, il desiderio e la morte, in cui la musica e la danza, parti integranti dello spettacolo, diventano un linguaggio universale che travalica le parole e i confini di nazionalità degli artisti della compagnia. Ha realizzato cortometraggi per i suoi spettacoli teatrali, che sono stati ospitati anche in rassegne e festival – come C-song (2003), sul tema della violenza –; ha curato installazioni museali fra cui O.H.N.O.P. O.P.I.C.O.N.O. (2006) e Deconstruction (2007); ha partecipato a varie esposizioni e mostre collettive e personali fra cui Restlessness (2007) e The entertainer’s private room (2011). Nel 2011 ha aderito al progetto Sette peccati della Biennale teatro di Venezia con The holy gangster.

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