QUATTRINI, Jan Ludwik
QUATTRINI, Jan (Giovanni) Ludwik (Ludovico). – Nacque il 13 maggio 1822 a Brescia. Fu attivo come maestro concertatore, insegnante di canto e compositore. Giovanni Ludovico Quattrini non va confuso con il basso Giovanni Quattrini, documentato in diversi libretti d’opera dal 1832 al 1840. Studiò al Conservatorio di Milano con Francesco Basili. Già intorno al 1839 iniziò la carriera di direttore esibendosi fra l’altro a Mantova, Genova, Milano, Venezia, Torino e dal 1840 a Berlino, dove guidò una compagnia d’opera italiana nel teatro reale accompagnando anche i solisti nei concerti di corte promossi da Giacomo Meyerbeer, nonché (a detta di Ledebur 1800, p. 422) a Rio de Janeiro. Nel 1843 giunse a Varsavia con la troupe di Evasio Rocca e debuttò come direttore al Teatro Grande dell’Opera (Teatr Wielki) nella Lucrezia Borgia di Donizetti. Alla fine dell’anno il gruppo diretto da Quattrini aveva presentato con successo sette opere, quasi tutte nuove per la città polacca: di Donizetti, oltre la già citata Lucrezia Borgia, Belisario, Lucia di Lammermoor e La fille du régiment; di Bellini Norma; di Rossini Otello e Il barbiere di Siviglia. Nel 1844 la compagnia diede altri sei titoli donizettiani: L’elisir d’amore, Gemma di Vergy, Don Pasquale, Anna Bolena, Il furioso nell’isola di San Domingo, La favorita. Il talento di Quattrini fu apprezzato a Varsavia, tanto che nel 1844-45 Ignacy Abramowicz, presidente dei teatri cittadini, lo convinse a fermarsi più a lungo. Quattrini trascorse nella città polacca il resto della sua lunga e operosa esistenza, anche se dovette lavorare in condizioni politiche difficili (si pensi alle repressioni del governo zarista in seguito alla fallita insurrezione anti-russa del gennaio 1863) e in una situazione artistica non sempre favorevole, dato che egli rappresentava un temibile rivale per i musicisti autoctoni. In ogni caso, in cinquant’anni di duro lavoro, Quattrini contribuì in modo significativo a mantenere alto il livello della cultura musicale a Varsavia.
Al Teatro Grande fu attivo dapprima come maestro del coro; dopo la partenza di Henry Charles Litolff, nel 1845, fu nominato secondo direttore, al fianco di Tomasz Napoleon Nidecki. In seguito, morto quest’ultimo, negli anni 1853-74 fu direttore principale dell’Opera, svolgendo le proprie mansioni accanto a illustri musicisti quali Ignacy Feliks Dobrzyński (1852-55), Stanisław Moniuszko (dal 1858), Cesare Trombini (dal 1873), Adam Münchheimer (dal 1882). Nel 1883, quando Josef Řebiček (Rebicek) ottenne il posto di primo direttore, Quattrini dovette contentarsi del secondo. Nel 1891, per motivi di salute, si dimise dal Teatro dell’Opera ma diresse il coro nella chiesa dei Padri scolopi. Trascorse gli ultimi due anni di vita in povertà.
Morì il 10 aprile 1893 a Varsavia. Il funerale ebbe luogo tre giorni dopo nella chiesa di S. Antonio. Fu sepolto nel cimitero di Powązki.
Quattrini varò sulle scene di Varsavia più di cento opere, proposte sia in lingua originale con cantanti italiani, sia in traduzione polacca con interpreti locali. Oltre ai titoli già menzionati di Bellini e Donizetti figurano numerose opere verdiane: I Lombardi alla prima crociata (1848), Macbeth e I due Foscari (1849), Ernani (1851), Attila (1852), Rigoletto (1853), Nabucco e Il trovatore (1854), La traviata (1856), Un ballo in maschera (1865), Don Carlos e Giovanna d’Arco (1872), Aida e La forza del destino (1875). E ancora La Juive di Fromental Halévy (1857); Robert le Diable e Les Huguenots (1858), Le prophète e L’Africaine (1870) di Meyerbeer; Faust (1865) di Gounod, accanto a più di venti opere polacche: spiccano le prime rappresentazioni di Halka di Moniuszko (versione di Varsavia, 1858), Król pasterzy di Oskar Kolberg (1859), Monbar, czyli Flibustierowie di Dobrzyński (1863), Otton Łucznik (1864) e Stradyota (1876) di Münchheimer.
Nella storia della musica polacca ebbe particolare rilevanza la relazione tra Quattrini e Moniuszko, il maggior compositore polacco dell’Ottocento dopo Chopin. Questi rapporti ebbero un carattere mutevole. Il 4 giugno 1857, colmo di riconoscenza, Moniuszko così scrisse a Quattrini: «Riceva i miei cordiali ringraziamenti per la benigna protezione che le piace accordare alla mia musica [l’opera Halka], mentre nessuno tra i miei compatrioti pensò mai di farla rappresentare» (Listy zebrane, 1969, p. 259). D’altra parte nell’ottobre 1858 Moniuszko si lamentava con la moglie della palese ostilità di Quattrini, che avrebbe istigando contro di lui una fazione di cantanti e minacciato addirittura «di andarsene a Kiev, cosa di cui tutti dubitano» (ibid., p. 332). In seguito il rapporto tra i due musicisti si appianò, tanto da consentire una vicendevole collaborazione.
La stampa locale tessé ripetutamente gli elogi di Quattrini. Nel 1845 si disse che il musicista forastiero appena giunto a Varsavia era in grado di «ben dirigere l’opera polacca, avendo manifestamente compreso la natura del suo incarico» (Gazeta Warszawska, 1845, n. 159); nell’allestimento del Bravo di Mercadante, 1853, si rilevò la sua abilità nel restituire i dettagli della partitura, evidente negli interventi solistici, corali e orchestrali (Kurier Warszawski, 1853, n. 740); nel 1857 fu definita eccellente l’esecuzione della Żydówka (La Juive) da parte del gruppo di musicisti polacchi diretti da Quattrini, mentre nel 1859 l’allestimento della Favorita venne salutata come un evento artistico straordinario (Gazeta Codzienna, 2 novembre 1859). Per molti anni Quattrini esercitò un influsso determinante sul repertorio del Teatro Grande e sul livello artistico delle esecuzioni. Era infatti un eccellente direttore, presentava opere nuove e importanti di compositori europei e polacchi, si preoccupava della stabilità e sopravvivenza della compagnia varsaviana. Si integrò a perfezione nella realtà polacca, al punto che nel 1885 scrissero di lui con stima e affetto: «Sei diventato un polacco, un varsaviano in carne ed ossa, che pensa e sente come noi» (Echo Muzyczne, Teatralne i Artystyczne, 1885, n. 113).
Quattrini partecipò a numerosi concerti, anche a scopo benefico (per esempio a favore degli studenti non abbienti dell’Università di Varsavia); intervenne a iniziative promosse dall’Associazione musicale di Varsavia e a esecuzioni nelle chiese. In una sola occasione, il 5 maggio 1878, si registrò un concerto con incasso a favore del Quattrini
Nell’attività di Quattrini l’insegnamento rappresentò una parte molto importante. Nel 1845 gli venne affidata la direzione della Scuola di canto attiva dal 1835 presso i Teatri governativi di Varsavia, incarico che tenne fino a circa il 1869. Il metodo di Quattrini venne talvolta criticato, tuttavia più di sessanta suoi allievi divennero cantanti di rango internazionale: Józefa Leśkiewicz e Władysław Miller erano stelle del Teatro Grande, mentre fra gli altri vanno ricordati Bronisława Dowiakowska, Daniel Filleborn, Karol Prohazka, Franciszek Cieślewski e Alojzy Żółkowski. Quattrini pubblicò a Varsavia, presso Gustaw Sennewald, due manuali di canto: Méthode simplifiée de chant (1848) e Vocalises caractéristiques au diapason du soprano ou ténor (1867).
Tra i modesti cimenti compositivi di Quattrini l’unica opera di un certo rilievo è il Te Deum«composé pour le jour du couronnement de l’Empereur de toutes les Russies Alexandre II et très humblement dedié à Sa Majesté par Jean Quattrini mâitre de chapelle et directeur de l’Opéra aux Théâtres de Varsovie» (Varsavia, 15 aprile 1857): una elegante copia manoscritta donativa di quest’opera breve, concepita in uno stile retrospettivo che non rivela un grande talento compositivo, è conservata nella Biblioteca nazionale di Pietroburgo. Quattrini scrisse anche pezzi per pianoforte pubblicati a Varsavia, tra cui i valzer Zefir włoski (1846) e Les sorcières (ca. 1845-50), canti per voce e pianoforte, tra cui L’attesa e Elle est à Dieu (1845) e Le soupir (1846), nonché arie che venivano inserite in opere di compositori italiani. Realizzò trascrizioni di opere di Chopin per due pianoforti o altri organici: la Marcia funebre dalla Sonata op. 35 in un’elaborazione per soprano, tenore, coro e orchestra sul testo Libera me, Domine (eseguita nell’aprile 1852) ottenne plauso e notorietà, ma anche la Polacca op. 40 n. 1 in versione orchestrale (maggio 1859) fu accolta positivamente dalla critica. Quattrini diede inoltre alle stampe, sempre a Varsavia, arie d’opera trascritte per canto e pianoforte: Album muzyczne (antologia di brani vocali eseguiti al Teatro Grande nel 1845 su testi in italiano, francese, polacco e arabo); Album śpiewów (su testi polacchi e francesi, 1850); valzer per canto e pianoforte dall’opera Betly di Donizetti cantato nella Fille du régiment (1850); cinque brani dai Due Foscari di Verdi (1849); cinque dal Prophète di Meyerbeer (1850); due da Le nozze di Figaro di Luigi Ricci (1850). Verso il 1867 varò la collana editoriale «Euterpe» dedicata ad arie e romanze di compositori stranieri su testi tradotti in polacco.
Quattrini fu aggregato all’Accademia Filarmonica di Bologna e all’Accademia di Santa Cecilia di Roma. Nel 1890 venne nominato cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia per aver diffuso la cultura italiana all’estero.
Il 22 ottobre 1851 (o 1852) Quattrini sposò l’allieva Kornelia Henryka Pion, nota col nome d’arte di Maurice o Morys (5 gennaio 1824 – 17 dicembre 1874), attrice e cantante che l’11 novembre 1841, quand’era ancora studentessa nella locale scuola di teatro e canto, aveva debuttato nell’opera Jean de Paris di François-Adrien Boieldieu ed era stata accolta nella compagnia dei teatri di Varsavia. Partecipò a spettacoli sia d’opera sia di commedia, interpretando fra l’altro le parti di Zofia nella citata première della versione varsaviana di Halka e di Jewa nell’operetta Jawnuta (1860) di Moniuszko. Si ritirò dalle scene intorno al 1864. Le due figlie di Kornelia e Jan, Eugenia e Paulina, intrapresero la carriera operistica senza particolare successo, mentre il figlio Ludwik lavorò come violinista nel Gran Teatro di Varsavia.
Fonti e bibl.: C.F. von Lebedur, Tonkünstler-Lexikon Berlin's von den ältesten Zeiten bis auf die Gegenwart, Berlin 1861, p. 422; G. Broel-Plater, J. Q., Warszawa 1887, pp. 1-8; A. Poliński, J. Q., in Tygodnik Ilustrowany, 1893, n. 172, p. 237; J. Kleczyński, J. Q., in Echo Muzyczne, Teatralne i Artystyczne, 1893, n. 498, p. 169; M. Rulikowski, Teatr Warszawski od czasów Osińskiego 1825-1915 (Il Teatro di Varsavia dai tempi di Osiński, 1825-1915), Lwów [1938], ad ind.; S. Moniuszko, Listy zebrane (Lettere raccolte), a cura di W. Rudziński e M. Stokowska, Kraków 1969, ad ind.; A. Wypych-Gawrońska, Warszawski teatr operowy w latach 1832-1880 (Il Teatro dell’Opera di Varsavia negli anni 1832-1880), Częstochowa 2005, ad ind.; E. Szczepańska-Lange, Życie muzyczne w Warszawie w drugiej połowie XIX wieku. Historia muzyki polskiej (La vita musicale a Varsavia nella seconda metà del XIX secolo. Storia della musica polacca), V, Romantyzm, część druga B 1850-1900 (Il Romanticismo, parte seconda B 1850-1900), Warszawa 2010, ad ind.; M. Dziadek, Od Szkoły Dramatycznej do Uniwersytetu. Dzieje wyższej uczelni muzycznej w Warszawie 1810-2010 (Dalla Scuola Drammatica all’Università. Storia dell’istruzione musicale superiore a Varsavia, 1810-2020), Warszawa 2011, ad ind.; H. Waszkiel, Trudne lata. Teatr warszawski 1815-1868 (Gli anni difficili. Il Teatro di Varsavia dal 1815 al 1868), Warszawa 2015, ad ind.