Russell, Jane (propr. Ernestine Jane Geraldine)
Attrice cinematografica statunitense, nata a Bemidji (Minnesota) il 21 giugno 1921. Alta, bruna, prosperosa e statuaria, conquistò i favori del pubblico maschile con le sue labbra carnose, lo sguardo allusivo e il fisico da amazzone. Dotata di indubbie capacità, seppe fare dell'ironia sul proprio ruolo di maliarda mangiauomini e conferì una sostanziale onestà, unita a maniere piuttosto brusche, a tutti i suoi personaggi, i più memorabili dei quali rimangono la meticcia Rio del singolare western The outlaw (1943; Il mio corpo ti scalderà) di Howard Hughes, e la cantante Dorothy della commedia musicale Gentlemen prefer blondes (1953; Gli uomini preferiscono le bionde) di Howard Hawks. Cresciuta nei pressi di Los Angeles, dopo gli studi secondari intraprese diversi mestieri tra i quali quello di cantante e di modella. Nel 1939 studiò recitazione a Hollywood, nel Theatrical Workshop di Max Reinhardt e nella School of Drama di Maria Ouspenskaya. L'anno seguente attirò l'attenzione di Hughes, produttore e regista, che le offrì un contratto di lunga durata e una parte in The outlaw. Il film incorse nelle ire della censura per la libertà con cui era narrato lo scabroso soggetto (l'ambiguo rapporto fra tre uomini, Billy the Kid, Doc Holliday e Pat Garrett) e per l'erotismo delle sequenze con la R.: girato nel 1941, poté uscire solo due anni dopo, ma dovette essere subito ritirato, e circolò effettivamente, anche se con diversi tagli, solo a partire dal 1946. Benché l'attrice non vi interpretasse un ruolo di protagonista, sin dal 1941 venne imbastita una dispendiosa campagna pubblicitaria interamente imperniata su alcune sue suggestive foto di scena, che durò ben cinque anni e rese la R. uno dei massimi sex symbol del cinema senza che di fatto fosse mai apparsa sullo schermo. Ma la sua carriera, durata appena un decennio, fu avara di occasioni altrettanto buone. Dopo essere stata la patetica protagonista dell'esile melodramma Young widow (1946; Una giovane vedova) di Edwin L. Marin, nelle vesti di Calamity Jane fece da spalla a Bob Hope in un western comico di grande successo, The paleface (1948; Viso pallido) di Norman Z. McLeod. Dopo un'interruzione di alcuni anni, sprigionò un notevole erotismo in coppia con Robert Mitchum, decisamente il suo partner ideale, in due thriller dove impersona due cantanti invaghite di uomini ai margini della società (un giocatore d'azzardo, un piccolo truffatore): His kind of woman (1951; Il suo tipo di donna) di John Farrow e Macao (1952; L'avventuriero di Macao) di Josef von Sternberg, il secondo dei quali è un trionfo del feticismo in cornice esotica, in cui la R. fece di nuovo scandalo, questa volta per le battute cariche di allusioni sessuali. Nello sbrigativo noir The Las Vegas story (1952; La città del piacere) di Robert Stevenson è ancora una cantante e ha come partner Victor Mature. Nel western Montana Belle (1952; La regina dei desperados) di Allan Dwan interpretò invece la vedova di un bandito, che vestendo abiti maschili ne raccoglie la pericolosa eredità, mentre ritrovò Bob Hope nel fallimentare seguito di The paleface, son of paleface (1952; Il figlio di Viso pallido) di Frank Tashlin. In Gentlemen prefer blondes le fu finalmente offerto un ruolo importante, e il contrasto fisico e psicologico con Marilyn Monroe, bionda, fragile e svagata, esaltò il suo prepotente sex appeal e la sua vitalità. Malgrado il grande successo del film si ritrovò in seguito a recitare in produzioni mediocri, come la commedia musicale The French line (1954; La linea francese) di Lloyd Bacon e l'avventuroso Underwater! (1955; Il tesoro sommerso) di John Sturges, l'ultimo film da lei interpretato per Hughes. Dopo la partecipazione all'irrisolto Hot blood (1956; La donna venduta) di Nicholas Ray, in cui è una seducente zingara, le vennero offerti da Raoul Walsh due ruoli meno stereotipati: nel western The tall men (1955; Gli implacabili) quello di una coraggiosa contadina in viaggio verso il West, e nel dramma The revolt of Mamie Stover (1956; Femmina ribelle) quello di una prostituta alla disperata ricerca di una vita rispettabile. Il suo ritiro dal cinema fu affrettato dal fallimento di una commedia giallorosa da lei prodotto, The fuzzy pink nightgown (1957; Vietato rubare le stelle) di Norman Taurog, in cui impersona proprio una diva che abbandona gli schermi.
Tramontata la sua carriera cinematografica, la R. lavorò in televisione e in teatro partecipando, saltuariamente e in ruoli di poco rilievo, a qualche film di second'ordine. Ha scritto le autobiografie Oh, Lord, what next? (1960) e My path & my detours (1985).
J.R. Parish, The RKO gals, Carlstadt (NJ) 1977², pp. 704-757.