KODOLANYI, János
Romanziere ungherese, nato a Nagyfény il 13 marzo 1899. Di origine borghese, trascorse parte della sua gioventù in mezzo alla vita dei contadini dell'Ormánság, regione dell'Oltredanubio, abitata da un antico ceppo magiaro.
I fenomeni locali della fatale denatalità, causata dalle tristi condizioni economiche di questa gente, dell'infiltrazione continua e della pericolosa vicinanza di giovani popoli in ascesa (Iugoslavi), divengono problemi centrali di tutta la nazione ungherese, per il Kodolányi, che vede l'unica via di salvezza nella rigenerazione dei contadini di cui occorre vivificare e rendere attive le innate energie etniche ed etiche.
I suoi migliori scritti agitano questi problemi ma sono anche opere letterarie notevolissime, pervase da un soffio epico. Il suo primo racconto Szép Zsuzska (La bella Susanna) apparve nel 1924; tra i romanzi storici si ricordano A vas fiai (I figli del ferro, 1936), Boldog Margit (Beata Margherita, 1937). Juliánus barát (Frate Giuliano, 1938, trad. ital., Milano 1943) Il possente dramma Földindulás (Frana) portato sullo schermo, destò larga eco anche all'estero. Süllyedö világ (Mondo che si sprofonda, 1940), è una suggestiva autobiografia.