ZICK, Januarius
Pittore. Nato nel 1797 a Ehrenbreitstein presso Coblenza, vi morì nel 1797. Figlio del pittore Joannes Z. (1702-62) che lavorando a Würzburg vi aveva subito l'influenza di G. B. Tiepolo, lasciato il padre, si recò a Parigi, dove rimase fino al 1757, studiandovi il Watteau e il Boucher e, infine, a Roma, donde ritornò in patria nel 1758. Del 1759 è il "Watteaukabinett" nel castello di Bruchsal con quadretti di genere piuttosto nel gusto del Boucher, ma con un ingenuo sapore borghese che preannuncia il classicismo. Questo naturalismo ebbe benefici risultati nei ritratti più tardi, mentre quelli giovanili sono caratterizzati da effetti di luce alla Rembrandt. Nelle pitture di genere del periodo più tardo, lo Z. traduce volentieri composizioni olandesi (Rembrandt, Jordaens, A. v. d. Werff) nelle lisce forme classicheggianti e nel pathos sentimentale del suo tempo. Negli affreschi (i più importanti sono a Wiblingen presso Ulma, 1778-80), egli modifica la maniera di suo padre improntandola al gust0 della sua generazione; la struttura più compatta delle quinte architettoniche e delle figure conduce, non ostante il persistere dell'ordinamento generale barocco, ad un corretto disegno accademico, che s'ispira al Correggio, ai Caracci, ecc.
Bibl.: A. Feulner, Die Zick. Deutsche Maler des 18. Jahrhunderts, Monaco 1920.