JAQUJERIO
. casata di pittori torinesi operosi dal sec. XIV al XVI. Pietro, il primo di cui abbiamo notizia (29 agosto 1340), era già morto l'8 agosto 1366. Suo figlio, Giovanni I, affrescava per Ludovico d'Acaia nel 1369 e 1403 le finestre del castello di Torino. Costui era forse padre di Giacomo I, che nel 1418 riceveva il pagamento degli affreschi eseguiti a Pinerolo nel palazzo di Ludovico d'Acaia (cappella e camera) e che dipinse a tempera per Amedeo VIII la cappella del Castello di Thonon. Stabilito a Torino l'11 marzo 1426, elettovi cittadino nel 1429, moriva il 27 aprile 1453.
Probabilmente è questi lo stesso che firmò gli affreschi scoperti nei restauri del 1917 a sinistra nel coro di S. Antonio di Ranverso (fui ista cappella... manu Jacobi Jaqueri de Taurino) la cui esecuzione sarebbe posteriore al 1426. Tali dipinti presentano incisività di contorni, colori giustapposti vivaci, carni flosce ora rossastre ora pallide, ampie le pieghe, accentuati i caratteri dei singoli individui. Dello stesso stile sono gli affreschi inferiori della parete destra (Cristo morto e Villici con bestiame) e quelli della sacrestia di cui interessante la Crocifissione ispirata nell'iconografia dei grotteschi sgherri e nello stile all'arte nordica.
Suoi collaboratori sarebbero i figli del fratello Matteo: Giovanni II, che dal 1427 al 1484 dipingeva stemmi per stendardi e Giacomo II che nel 1462 decorava arnesi e banderuole per la regina di Cipro, entrambi morti prima del 1494.
Bibl.: Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XVIII, Lipsia 1923 (con la bibliografia prec.); v. inoltre: P. Toesca, Antichi affreschi piemontesi, in Atti della Società piemontese di archeol. e belle arti, VIII (1917), p. 52 segg.