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Kaczyński, Jarosław

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Uomo politico polacco (n. Varsavia 1949). Si è dedicato alla politica attiva sin da ragazzo e, sempre al fianco del fratello gemello L. Kaczyński, dopo la laurea in Giurisprudenza è entrato a far parte del Komitet Obrony Robotników (Comitato di difesa degli operai da cui è nato Solidarność). Negli anni Ottanta ha partecipato alla transizione del paese verso la democrazia (con Solidarność appunto) e nel 1990 ha dato vita al partito di centro Porozumienie Centrum, di cui è stato presidente sino al 1998. Nel 2001 ha fondato insieme al fratello il partito ultraconservatore PiS Prawo i Sprawiedliwość (Diritto e Giustizia). È stato primo ministro dal luglio del 2006 al novembre del 2007, succedendo al dimissionario K. Marcinkiewicz. Con la tragica scomparsa di L. Kaczyński (presidente dal 2005), nel 2010 K. si è candidato alla presidenza, perdendo però contro B. Komorowski. Alle elezioni politiche di ottobre 2011 il suo partito (PiS) ha ottenuto il 29,89% dei voti, affermandosi come il primo dell’opposizione. Antieuropeista,  alleato dei cattolici ultraconservatori e contrario a divorzio e aborto, K. ha visto confermata la sua leadership a seguito delle elezioni europee svoltesi nel maggio 2019, alle quali il partito Diritto e Giustizia ha ottenuto il 43% dei consensi, seguito dalla Coalizione europea (38%); analogo risultato è emerso dalle consultazioni tenutesi nell'ottobre 2019, alle quali il partito Diritto e Giustizia si è aggiudicato la maggioranza assoluta ricevendo il 43,6% dei consensi, contro il 27,4% ottenuto dalla forza di opposizione Coalizione civica. Nell'ottobre 2020, grazie a un rimpasto di governo, l'uomo politico ha assunto la carica di vicepremier nell'esecutivo guidato da M.J. Morawiecki. Un netto incremento del dissenso contro la politica autoritaria dell'esecutivo al potere si è evidenziato alle legislative dell’ottobre 2023, alle quali il partito Diritto e giustizia ha ottenuto il 37% circa dei suffragi a fronte del 43,6% aggiudicatosi alle consultazioni del 2019, seguito dalla Piattaforma civica di Tusk (circa 31%), dalla Terza via (14%) e da Sinistra (8%), che insieme hanno raggiunto la maggioranza assoluta.

Vedi anche
Kwaśniewski, Aleksander Uomo politico polacco (n. Białogard 1954). È stato presidente della Repubblica di Polonia dopo Lech Wałęsa per due mandati presidenziali dal 1995 al 2005. Ha iniziato la sua carriera governativa come ministro della gioventù nel governo di Z. Messner (1985-87) ancora nella Repubblica popolare. Fu grande ... Andrzej Duda Giurista e uomo politico polacco (n. Cracovia 1972). Laureatosi in giurisprudenza presso la Uniwersytet Jagielloński di Cracovia, nel 2005 è diventato membro del partito di destra Diritto e Giustizia ricoprendo poi la carica di viceministro della Giustizia (2006-07) nel governo di J. Kaczynski; collaboratore ... Wałęsa, Lech Sindacalista polacco (n. Popov, Breslavia, 1943). Operaio elettricista nei cantieri di Danzica, come leader del sindacato indipendente Solidarność (1980-90) è stato uno dei principali esponenti dell'opposizione di ispirazione cattolica al regime socialista. Imprigionato fra il dic. 1981 e il nov. 1982, ... conservatorismo Nato dopo la Rivoluzione francese e in polemica con essa, il c. è una corrente politico-culturale che ha assunto fisionomie diverse a seconda dei contesti nazionali in cui si è sviluppato. Al di là delle differenze, i conservatori avversano i progetti utopistici di società perfette e i mutamenti troppo ...
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Gruppo di Visegrad
Gruppo di Visegrad (gruppo di Visegrad, Gruppo di Visegrád) loc. s.le m. Insieme di Stati dell’Europa centro-orientale, appartenenti all'ex blocco sovietico (Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia; quest'ultima poi scissasi in Repubblica Ceca...
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