Scrittore polacco (n. Varsavia 1935). Vicino alla poetica classicista di Th. S. Eliot, ha mostrato nei suoi versi (Konwencje "Convenzioni", 1957; Człowiek z głową jastrzębia "L'uomo dalla testa di sparviero", 1960; Metafizyka "Metafisica", 1963; Anatomia, 1970; Thema regium, 1978; Ulica Mandelsztama "Via Mandel´štam", 1983) una predilizione per i modelli barocchi. Tra le opere narrative spiccano Rozmowy polskie latem roku 1983 ("Conversazioni polacche nell'estate dell'anno 1983", 1983), sul periodo dello "stato di guerra" dei primi anni Ottanta, e Umschagplatz (1988), sull'eccidio degli Ebrei. Vasta la sua produzione saggistica, da Myśli różne o ogrodach ("Pensieri vari sui giardini", 1968) alla trilogia formata da Żmut (1987), Baket (1989) e Kilka szczegółów ("Alcuni dettagli", 1994), che rivisita la vita e il mito di A. Mickiewicz, a Leśmian, encyklopedia (2001). Tra le sue pubblicazioni sono ancora da ricordare: Moje dzielo pośmiertne ("I miei lavori postumi", 1993); Cicho ciszej. Wybrane wiersze z lat 1963-2002 ("Tranquillo, più tranquillo. Selezione di poemi del periodo 1963-2002", 2003).