JASIŇA (A. T., 59-60)
A È la più orientale città della cecoslovacchia, nella Russia Subcarpatica, 660 m. s. m., presso il versante meridionale dei Carpazî Selvosi, ai piedi del M. Bliznica (m. 1883), non lungi dal passo di Jablonica, che è superato dalla linea ferroviaria Sighet (Romania)-Stanislawów (Polonia), la quale mette in comunicazione la Pianura Ungherese con la Galizia. Presso Jasiña si riuniscono alcuni torrenti (di cui il più importante ha origine dal gruppo di Svidovec) per formare il Tibisco Nero; essa è quindi presso lo spartiacque tra Danubio e Vistola e a breve distanza dal confine di stato. Gli abitanti sono poco meno di 10 mila, per tre quarti Ruteni, il resto Ungheresi (7%), Tedeschi, Ebrei, ecc. Religione predominante è la cattolica di rito greco (71%), quindi l'ebraica, l'ortodossa, ecc. Occupazione prevalente è la pastorizia, il commercio e la lavorazione del legno; nei dintorni esiste anche qualche giacimento di petrolio. Assai note sono le caratteristiche chiese di legno. Prima della guerra mondiale la località, che apparteneva all'Ungheria, si chiamava Körösmező e faceva parte del comitato di Máramaros.