MORRISON, Jasper
Designer inglese, nato a Londra l’11 novembre 1959. Tra i massimi esponenti del design britannico, è oggi uno dei progettisti più apprezzati della scena mondiale. Asciutto ed essenziale nel linguaggio dei suoi prodotti, ha sostenuto e promosso una nuova visione di semplicità, a volte approssimativamente definita minimalismo, rivolta tanto alla forma quanto alla funzione.
Tra il 1979 e il 1982 ha studiato design presso la King ston Polytechnic Design School di Londra, in seguito ha conseguito un master al Royal College of art di Londra (1982-85) e completato gli studi presso la Hochschule der bildenden Künste di Berlino. Nel 1986 ha aperto il suo primo atelier a Londra, Office for design, e da quel momento non hai mai smesso di progettare, spaziando in ogni categoria merceologica, dagli oggetti di arredo ai trasporti pubblici, dalla moda agli elettrodomestici. Nel 1989, con Andreas Brandolini e Axel Kufus, ha fondato lo studio Utilism international, e infine la Jasper Morrison Ltd, società costituita da due studi di design con sedi a Londra e Parigi.
Quelli di M. sono oggetti semplici, composti, senza tempo, ‘super normali’, così come li ha definiti e raccontati lui stesso nella mostra Super normal sensations of the ordinary (Londra, Tōkyō, Milano, 2006), curata a quattro mani con il designer giapponese Naoto Fukasawa. Ha partecipato a numerose altre esposizioni quali Documenta 8 di Kassel (1987) e Design Werkstatt di Berlino (1988), mentre in altre è stato invitato come ospite d’onore (Biennale Interieur, 1994; Arc en rêve centre d’architecture, 1995).
Tra le icone dell’opera di M. va ricordata Thinking man chair (1988), rielaborazione di una vecchia poltrona che fu esposta nello showroom londinese di Aram Design e venne notata da Giulio Cappellini che decise di metterla in produzione. Sempre per Cappellini ha disegnato il sistema di contenitori Universal system (1989), il divano De luxe (1991), la sedia Hi-pad (1998), i tavoli Jasper Morrison (2001), il divano Alma (2005) e le più recenti sedie Bac (2009), Bac one (2011) e Bac two (2011), la collezione di divani e poltrona Orla (2014), le panche imbottite Monforte (2014), la collezione Lotus De Luxe (2014) con struttura in noce canaletto o rovere e cuscinetti in poliuretano rivestiti in tessuto o pelle, evoluzione della poltrona Lotus, disegnata da M. nel 2006. Sempre del 2014 è la poltroncina Cap chair 2, versione aggiornata della Cap chair, presentata al Salone internazionale del mobile di Milano nel 2013.
A oggi vanta collaborazioni con aziende di respiro internazionale come Alessi, per cui ha disegnato, per es., il vassoio-tavolino Op-La (1998), il cavatappi antropomorfo Socrates (1998), i barattoli Tin family (1998), le posate Knife Fork Spoon (2004), il sistema di pentole Pots & Pans (2006); Alias con il sistema di tavoli e sedute Atlas (1992-93), le librerie Alpha (1994) e Alphamuro (1996) e la collezione di sedie e tavoli Tagliatelle (2011). Per Flos ha progettato la serie di lampade Glo-ball (1999), sfere leggermente schiacciate in vetro opalino sorrette da un’esile struttura metallica, a sospensione o poggiate a terra, la lampada da terra adattabile Luxmaster (2000), chiaro omaggio a Joe Colombo e ad Achille Castiglioni, e la più recente lampada Smithfield (2009).
Tra le collaborazioni più durature nella carriera di M. va ricordata quella con Vitra, azienda svizzera per la quale ha in produzione oltre 30 prodotti tra sedute, divani e tavoli da soggiorno (Cork family, 2004; NesTable, 2007; Place Sofa, 2008; Basel Chair, 2008; serie Hal, 2010-14; Rotary Tray, 2014).
Al 2004 risalgono le consulenze per aziende quali Samsung Electronics, Muji, Ideal Standard e Olivetti e dal 2011 è art director di Punkt. Come consulente per Üstra, la società dei trasporti pubblici di Hannover, ha progettato nel 1997 il nuovo tram premiato con l’iF Transportation design prize e l’Ecology award.
Nel 1992, la sua lezione A world slide show, tenuta a Milano all’Istituto europeo di design nel 1988, è stata pubblicata con il titolo A world without words, una raccolta di 100 immagini ‘mute’. Tra i testi da lui pubblicati sono da ricordare anche Everything but the walls (2002) e The good life. Perceptions of the ordinary (2014)
Bibliografia: Ch.A. Boyer, F. Zanco, Jasper Morrison, Paris 1999.