Baudrillard, Jean
Filosofo francese (Reims 1929- Parigi 2007). Insegnò nell’univ. di Nanterre. Partendo da una revisione della teoria marxiana dei bisogni attraverso gli apporti dello strutturalismo e della semiologia (Le système des objects, 1968, trad. it. Il sistema degli oggetti; Pour une critique de l’économie politique du signe, 1972, trad. it. Per una critica dell’economia politica del segno; La société de consommation, 1974, trad. it. La società dei consumi), B. analizza il processo di progressiva «dematerializzazione» della realtà che si verifica nella società postmoderna, in cui la «simulazione» indotta dai mezzi di comunicazione di massa annulla di fatto qualsiasi riferimento alla natura e ai bisogni. Codici, modelli e segni diventano le forme di organizzazione di un nuovo ordine sociale dominato dalla simulazione e da una paradossale «iperrealtà» (De la séduction, 1980, trad. it. Della seduzione; Simulacres et simulation, 1981; Les stratégies fatales, 1983, trad. it. Le strategie fatali; Amérique, 1986, trad. it. America). Il tema della «morte della realtà» torna di frequente negli scritti successivi di B. (Le crime parfait, 1995, trad. it. Il delitto perfetto), che focalizza l’attenzione sul modo in cui le nuove tecnologie dell’informazione e i mezzi di comunicazione di massa riproducono in maniera identica ma dentro una formula perfetta, depurandolo e quindi annullandolo, questo Universo reale, imperfetto e contraddittorio, pieno di negatività e di morte. Dopo gli attentati del settembre 2001, B. ha espresso le sue riflessioni sul terrorismo in saggi come L’esprit du terrorisme (2002, tratto dall’articolo apparso su Le Monde nel nov. 2001) e La violence du monde (2003, con E. Morin).