BINET-VALMER, Jean
Scrittore, nato il 5 giugno 1875 a Ginevra, naturalizzato francese nel 1914. Combatté volontario per tutto il tempo della grande guerra. Ferito più volte, fu decorato della Legion d'onore a titolo militare. Dopo aver studiato medicina, si diede alla letteratura narrativa, e con i primi romanzi, Le sphinx de plâtre (Parigi 1900), Le gamin tendre (1901), si rivelò scrittore robusto, abile a rendere la violenza della passione istintiva. In un vasto ciclo - L'homme et les hommes - ha inteso ritrarre, con rapidi scorci drammatici, la tumultuosa vita del tempo nostro. L'ampiezza del quadro iniziale, Les métèques (1906), non si trova negli altri volumi, ove tuttavia sono mostrati, con la fermezza d'un amaro pessimismo, i mali più gravi dell'anima e della società moderna. Notevoli, per felice composizione e più vigile cura artistica, Lucien (1910), La créature (1913), La passion (1914), L'enfant qui meurt (1921). Oltre la folta produzione di romanzi e novelle, ha dato interessanti Mémoires d'un engagé volontaire (1917) e Un grand français: Coligny (1927).