BULLANT, Jean
Architetto, nato probabilmente ad Amiens verso il 1510, morto ad Écouen (Seine-et-Oise) nel 1578. A Roma studiò i principî dell'architettura classica. Tornato in patria, entrò al servizio di Anna di Montmorency, risiedendo quasi ininterrottamente a Écouen; fu soprintendente alle costruzioni di Enrico II (1557-1559), e in seguito architetto della regina madre Caterina de' Medici (1570-1578) ed ebbe agio di scrivere dottamente sull'architettura. Delle sue opere va ricordata specialmente la Règle générale d'architecture des cinq manières de colonnes (Parigi 1564, 1568 e 1619). Lavorò, con altri, al castello di Écouen; ma sono indeterminate e la parte ch'egli vi ebbe e le date della costruzione. Generalmente gli si attribuiscono i loggiati d'ordine colossale del cortile, e il portale monumentale a tre piani, coronato da una statua equestre, oggi scomparso. Verso il 1560 costrusse il piccolo castello di Chantilly e aggiunse al castello di Fère-en-Tardenois un braccio, che attraversava il torrente su un magnifico viadotto, concezioni tra le più ardite dell'epoca. Per Caterina de' Medici lavorò nel 1580 ai padiglioni d'angolo delle Tuileries, nel 1577 all'Hôtel di Soissons, e dal 1573 fino alla morte alla cappella dei Valois a Saint-Denis: opere tutte ora scomparse. Nel Vexin, gli si attribuisce una parte nella costruzione di varie chiese.
La fama del B. è stata oscurata da quella dei suoi contemporanei, Pierre Lescot e Philibert de l'Orme; le poche opere rimaste attestano il suo genio: introdusse per primo in Francia l'architettura grandiosa e l'uso dei colonnati che, salendo dal fondo, abbracciano diversi piani. Le sue opere, imbevute di romanità, sono francesi nella decorazione sobria, leggiera, e talvolta troppo seccamente precisa.
Bibl.: L. Régnier, La Renaissance dans le Vexin, Pontoise 1886; Montaiglon, J. B., architecte du C.te de Montmorency, 1556-78, in Archives de l'art français, VI; G. Macon, Les architectes de Chantilly au XVIe siècle, Senlis 1900; C. Eulart, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, V, Lipsia 1911 (con la bibl. prec.); Ch. Terrasse, Le château d'Écouen, Parigi 1925.