CABASSOLE, Jean
Figlio di Raimond (con il quale si deve indubbiamente identificare il dottore in legge ricordato nell'agosto del 1295 come sindaco e procuratore di Cavaillon, Vaucluse, e come consigliere della stessa comunità ancora nel 1310), il C. nacque a Cavaillon in data imprecisata all'inizio della seconda metà del sec. XIII. Dottore in legge, iniziò la sua carriera al servizio dei re angioini di Napoli nel 1289 come giudice di Aix e Martigues, carica che esercitò nuovamente nel 1299. In quest'ultimo anno fece parte anche del Consiglio della città di Avignone come poi di nuovo nel 1314 e nel 1340. Dal 1302 all'aprile del 1307 ricoprì la carica di giudice maggiore delle contee di Provenza e di Forcalquier con funzioni di vicesiniscalco sin dal 1305. Il 26 apr. 1307 re Carlo II lo incaricò, insieme con il siniscalco del Piemonte Raimondo di Lecto, di ricevere in donazione da Manfredi IV marchese di Saluzzo i diritti che quest'ultimo vantava sul Monferrato, in pratica quelle parti del marchesato che aveva già occupato, Moncalvo e Vignale in particolare. Tali missioni diplomatiche, sempre più frequenti, tuttavia non lo allontanarono mai a lungo dal suo paese d'origine per il quale manifestava grande attaccamento: infatti già il 14 ott. 1307 egli funse da arbitro nella contesa sorta tra i consignori di Robion e la comunità di Cavaillon.
Da quell'epoca fino alla sua morte il C. fu maestro razionale e consigliere dei re angioini, di Carlo II prima e di Roberto poi. Il 26 apr. 1308 ricevette l'incarico, insieme con il siniscalco Riccardo di Gambatesa, di discutere con i delegati del re di Francia Filippo il Bello la cessione della metà di Avignone al re di Napoli. Nello stesso anno il re si rivolse a lui pregandolo di unirsi all'ambasceria diretta in Aragona con l'incarico di discutere, a quanto pare, questioni relative alla Sardegna.
In quell'epoca il C. aveva già aperto una propria scuola di diritto ad Avignone che si trovava non lontano dalla sua casa avignonese in rue de la Banasterie nella parrocchia di S. Pietro. Dovette godere fama di eccellente giurista, se nel 1314 fu chiamato a insegnare diritto civile nell'università di Napoli, dove lo troviamo annoverato tra i professori di nuovo nel 1322 e nel 1341.Apprezzato per le sue doti diplomatiche anche dai propri concittadini, il cambiavalute Pierre Barral e i mercanti della comunità di Avignone lo designarono l'11 marzo 1311ambasciatore presso il re di Francia per sollecitare la concessione di privilegi. Consigliere della città, fece parte, nel settembre 1314, della delegazione per presentare ai cardinali riuniti a Valence le scuse del re Roberto d'Angiò per il ritardo nel pagamento del censo dovuto alla Chiesa romana.
Dal 1314 al 1316 il C. fu per la seconda volta giudice maggiore con funzioni di vicesiniscalco, e il primo a cumulare con quest'ufficio le funzioni di giudice di secondo appello. Il 1º luglio 1315 fu nominato procuratore di Clemenza d'Ungheria, nipote del defunto re Carlo II d'Angiò, per le sue nozze con il re di Francia Luigi X. Ma pare che in quegli anni egli abbia svolto soprattutto funzioni di mediatore tra la corte napoletana e la Curia pontificia. Si ha notizia di varie missioni svolte dal C. presso il pontefice nel 1317, nel 1326 e nel maggio del 1329, quando fu incaricato di concludere la pace con il conte di Savoia e i marchesi di Saluzzo e di Monferrato "coram summo pontefice". Il 7 dic. 1325 prese possesso di Pertuis in nome di Carlo duca di Calabria. È ricordato una dozzina d'anni più tardi anche come procuratore del re presso il papa Benedetto XII.
Il C. infatti risiedette molto spesso ad Avignone, dove nel 1295aveva sposato Mathilde Spica che gli sopravvisse di qualche anno. Ad Avignone il 22ott. 1334 redasse un primo testamento: sceglieva per la sua sepoltura la cappella dell'Annunciazione che aveva fatto costruire presso i domenicani. Un secondo testamento del 17ag. 1341 dotava di numerose cappellanie Avignone, dove, forse, fondò l'ospedale di Fenolhet, e Cavaillon. Aveva ricevuto la cintura di cavaliere e alcuni beni dai re di Napoli, come dei censi ad Avignone (31genn. 1307, maggio-luglio 1319, 27 ag. 1329)e alcune terre e campi a Saint-Andiol (Bouches-du-Rhône) nel 1322.Il cartulario del C. per gli anni 1336-1337fa menzione di numerosi scambi e acquisti immobiliari a Cavaillon, all'epoca cioè in cui suo nipote Philippe vi occupava la sede episcopale. In ambedue i testamenti il C. incoraggiava i lavori iniziati da lui nel 1289ma prematuramente interrotti, per la ricostruzione del ponte del secolo XII sulla Durance tra Noves e Bonpas nel Contado Venassino, crollato.
Il C. morì ad Avignone nel 1341, pochi mesi dopo aver redatto il suo secondo testamento.
Nel 1329 Opicino de Canistris gli aveva dedicato il suo trattato De preeminentia spiritualis imperii contro l'imperatore Ludovico il Bavaro.
Dei suoi figli, Luigi, cavaliere e ciambellano del re Roberto, gli premorì, ma Rostaing, prevosto della chiesa di Forcalquier, cappellano pontificio, arcidiacono di Riez e titolare di canonicati a Cavaillon, Aix e Saint-Agricol d'Avignon, era vivo ancora nel 1362.
Fonti e Bibl.:Cavaillon, Archives communales, DD2/3, DD3/3, AA1, doc. 6; Avignon, Archives communales, cassetta 6, doc. 168; cassetta 15, doc. 506; cassetta 83, doc. 2827;Ibid., Archives départementales de Vaucluse, reg. 25del notaio Rousset di Cavaillon (contiene il cartulario del C. per gli anni 1336-37);E. Baratier-G. Linsolas-M. Villard, Inventaire des archives du château de Barbentane [Bouches-du-Rhône, dattiloscr., 1954], cartulario, docc. 48, 59, 76, 83, 94, 115; Gallia christiana novissima, a cura di J. H. Albanés-U. Chevalier, Marseille, Valence 1899, coll. 232-237 nn. 414-418, 424;M. Chaillan, Recherches et documents inédits sur l'Orphanotrophium du pape Grégoire XI, Aix-Avignon 1904, pp. 21-33; R. Bevere, La Signoria di Firenze tenuta da Carlo... negli anni 1326 e 1327, in Arch. stor. per le prov. napol., XXXIII (1908), pp. 442-46; F. Cortez, Les grands officiers royaux de Provence au Moyen Age, Aix-en-Provence 1921, pp. 112, 115, 156-159, 205-212;R. Caggese, Roberto d'Angiò e i suoi tempi, Firenze 1921-30, I, p. 46; II, pp. 4, 19, 72, 244; G. M. Monti, L'età angioina, in Storia della università di Napoli, Napoli 1924, p. 82; E. Baluze, Vitae paparum Avenionensium, a cura di G. Mollat, II, Paris 1927, pp. 539 ss.; P. Pansier, Les anciens hôpitaux d'Avignon, in Annales d'Avignon et du Comtat-Venaissin, XV (1929), pp. 72-74; G. Monti, La dominazione angioina in Piemonte, Torino 1930, ad Indicem;Id., Da Carlo I a Roberto di Angiò, Trani 1936, p. 231; A. Gouron, Note sur les origines de l'Université d'Avignon, in Etudès offertes à Jean Macqueron, Aix-en-Provence 1970, p. 364; G. Giordanengo, Consultations juridiques de la région dauphinoise (XIIIe-XIVe s.), in Bibliothèque de l'Ecole des chartes, CXXIX (1971), pp. 54-63.