Negoziante calvinista (Lacabarède 1698 - Tolosa 1762); vittima d'un errore giudiziario. Sottoposto alla tortura in quanto indiziato di aver ucciso il figlio Marco Antonio (morto invece suicida) per impedirgli la conversione al cattolicesimo, benché non confesso fu condannato a morte dal parlamento di Tolosa e giustiziato. Il Voltaire ne promosse e ne ottenne (1765) la riabilitazione.