Magnen, Jean-Chrysostome Medico e filosofo francese (n. Luxeuil, Franca Contea, 1590 ca
m. 1679 ca.). Visse a lungo a Pavia, dove dal 1646 insegnò presso l’univ., prima medicina e poi filosofia. Nel 1646 pubblicò il Democritus reviviscens, sive de atomis (2a ed. 1648), rinnovando l’atomismo classico mediante il confronto critico con tesi filosofiche e scientifiche recenti, a partire da novatores quali S. Basson, Cardano e Campanella fino a giungere ad autori quali Keplero e Galilei. L’opera si apre con la Vita et philosophia Democriti, cui seguono le articolate disputationes che hanno come temi: la materia e gli elementi (I), gli atomi (II) e il movimento (III). Accanto a temi e dibattiti classici, quali la discussione della fisica aristotelica e platonica (timaica), la composizione del continuo, la possibilità di conciliare l’atomismo democriteo con il Genesi, M. tratta questioni relative alla rarefazione e alla condensazione, alle teorie della visione e dei colori, e alle teorie galileane del movimento e della caduta dei corpi, con particolare attenzione al trattamento matematico dei problemi posti dalle ipotesi atomiste (per es., riguardo all’angolo di contatto, disp. II, cap. 5, ob. 8, o con riferimento alla «ruota di Aristotele», ob. 9). M. è inoltre autore delle De tabaco exercitationes (1648) e del De manna liber singularis (1648).