Brialy, Jean-Claude
Attore e regista cinematografico e teatrale francese, nato ad Aumale (Algeria; od. Sour el-Ghozlane) il 30 marzo 1933. Per il suo temperamento vivace e il suo sguardo insolente è stato l'interprete ideale dei cineasti della Nouvelle vague, in ruoli di ragazzo di buona famiglia, di borghese idealista, di intellettuale anticonformista. Ha raggiunto rapidamente la notorietà, affermandosi come protagonista in due film di Claude Chabrol, Le beau Serge (1957) e Les cousins (1958; I cugini). Nel 1988 ha ottenuto il premio César come miglior attore non protagonista per Les innocents (1987) di André Téchiné, interpretando un alcolista omosessuale, uno dei personaggi più complessi e drammatici della sua carriera.
Trascorse l'infanzia e l'adolescenza in Algeria, in Germania e in varie città della Francia, al seguito del padre, ufficiale dell'esercito. Compiuti gli studi di arte drammatica al Conservatoire national de région di Strasburgo, iniziò in questa città la carriera teatrale, specializzandosi in particolare nel vaudeville. Dopo il servizio militare, effettuato presso il Service cinématographique de l'Armée, si trasferì a Parigi, dove esordì nel cinema interpretando cortometraggi di Jacques Rivette (tra cui Le coup du berger, 1956), Jean-Luc Godard (tra cui Tous les garçons s'appellent Patrick, 1957), Eric Rohmer, François Truffaut (Histoire d'eau, 1958, diretto con Godard). L'inizio della sua carriera cinematografica coincise con l'affermazione del movimento della Nouvelle vague: tra gli anni Sessanta e Settanta ebbe quindi modo di lavorare con i registi più interessanti del cinema francese, alternando ruoli brillanti ad altri più drammatici e amari, di cinico e disilluso rappresentante della gioventù del dopoguerra: Paris nous appartient (1960) di Rivette; Une femme est une femme (1961; La donna è donna) di Godard; Cléo de 5 à 7 (1961; Cleo dalle 5 alle 7) di Agnès Varda; Le glaive et la balance (1963; Uno dei tre) di André Cayatte; La mariée était en noir (1968; La sposa in nero) di Truffaut; Le genou de Claire (1970; Il ginocchio di Claire) di Rohmer; Le fantôme de la liberté (1974; Il fantasma della libertà) di Luis Buñuel e Le juge et l'assassin (1976; Il giudice e l'assassino) di Bertrand Tavernier. Da ricordare inoltre le sue partecipazioni ad alcuni film girati in Italia: La notte brava (1959) di Mauro Bolognini; Il mostro (1994) di Roberto Benigni; Concorrenza sleale (2001) di Ettore Scola. Nel 1971 B. aveva iniziato a dedicarsi anche alla regia dirigendo Églantine, che venne premiato nel 1972 al Festival di San Sebastián. In seguito ha diretto: Les volets clos (1972); Un amour de pluie (1974; Male d'amore), film incentrato sugli amori di una madre e di una figlia; la commedia L'oiseau rare, ancora del 1974; Les malheurs de Sophie (1981) e Un bon petit diable (1983), entrambi tratti dai racconti della contessa di Ségur. La sua attività cinematografica non l'ha comunque allontanato dal teatro, al quale è tornato negli anni Ottanta anche in veste di organizzatore artistico e regista teatrale. Nel 2000 ha pubblicato un interessante volume autobiografico, Le ruisseau des singes.