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BANDOL, Jean de

di Hélène M. Castell - Enciclopedia Italiana (1930)
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BANDOL, Jean de (o de Bondol, o Bondolf), spesso detto Jean o Hennequin di Bruges

Hélène M. Castell

Fu con il Beauneveu e con Evrard de Hainaut, tra gli artisti settentrionali venuti nell'Île de France a servizio di Carlo V. Fin dal 1368 stipendiato dal re, che lo nominò poi suo valletto e pittore ufficiale, accettò nondimeno numerose commissioni di altri. Nel 1375, Luigi I d'Angiò, fratello del re, commise al B. i cartoni per una serie di arazzi raffiguranti l'Apocalisse ora nella cattedrale d'Angers, e costituiscono uno dei monumenti più preziosi e più belli dell'arte dell'arazzo del sec. XIV. Dopo il 1381 non si hanno più notizie dell'artista. (v. arazzo).

Bibl.: Louis de Farcy, Les tapisseries de la cathédrale d'Angers, Angers 1901; L. Delisle, Notice de douze livres royaux copiés et enluminés pour le roi Charles V, Parigi 1903; H. Bouchot, Les primitifs français, Parigi 1904; I. Guiffrey, La tapisserie aux XIV et XV siècles, in A. Michel, Histoire de l'art, III, i, Parigi 1908, pp. 351-54; P. Durrieu, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, IV, Lipsia 1910.

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Vocabolario
bandòla
bandola bandòla s. f. [dallo spagn. bandola, che ha lo stesso etimo di bandura e mandola]. – Strumento musicale a corda, anche detto bandura.
bàndolo
bandolo bàndolo s. m. [affine a banda3 «striscia»]. – Capo della matassa. Molto com. in senso fig., la via per risolvere una difficoltà, un problema, una questione intricata: cercare, trovare, smarrire il b. (o il b. della matassa); quando...
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