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JEAN DESCHAMPS

di A. Prache - Enciclopedia dell' Arte Medievale (1996)
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JEAN DESCHAMPS

A. Prache

(o des Champs)

Architetto attivo in Francia a partire dalla seconda metà del sec. 13° e capostipite di una famiglia di architetti.J. avviò la costruzione del coro della cattedrale di Clermont-Ferrand nel 1248 in stile gotico rayonnant; venne sepolto presso il portale settentrionale della stessa cattedrale, come attestava un'iscrizione, copiata nel sec. 17° e oggi scomparsa, che indicava: "Memoria sit quod magister Iohannes de Campis incepit hanc ecclesiam anno Domini millesimo ducentesimo quadragesimo octavo" (Dufraisse, 1688).Alla fine del sec. 19° Narbonne (1901, p. 463) pubblicò un atto del 1286 a Narbona che nominava un certo Jean des Champs "premier maistre dans le travail de leglise", vale a dire dell'antica cattedrale di Saint-Just-et-Saint-Pasteur in quella città, e ritenne che verosimilmente potesse trattarsi del figlio del maestro di Clermont-Ferrand. Altri documenti, scoperti in seguito, hanno consentito di attribuire alla famiglia Deschamps un ruolo di rilievo nella diffusione del Gotico rayonnant nel Sud della Francia. Sulla base dei nomi citati e delle relative date si è giunti così a definire almeno tre generazioni della famiglia: la prima è quella di J., maestro a Clermont-Ferrand nel 1248; alla seconda appartiene l'altro Jean, maestro a Narbona nel 1286, figlio o nipote del primo, citato anche come testimone in un atto firmato a Clermont-Ferrand nel 1287; alla terza generazione si può ricollegare il Pierre Deschamps citato a Rodez (dip. Aveyron) nel 1339 come figlio di un altro Pierre Deschamps, anch'egli maestro a Clermont-Ferrand; sulla base di un altro documento, nel 1357 quest'ultimo, citato come Petrus de Campis maestro della cattedrale di Clermont-Ferrand, risultava morto (Davis, 1981, p. 202). Un Bertrand Deschamps, artifex et magister, è infine attestato a Bordeaux nel 1320 (Gardelles, 1992, p. 78).Altri Deschamps risultano citati in diverse occasioni, ma non essendo loro attribuita la qualifica di maestro non possono essere considerati architetti; nel 1355 a Rodez vi fu un Guillaume Deschamps - esattore della fabbrica della cattedrale, forse imparentato con il maestro Pierre citato nella stessa città nel 1339 - e nel 1311 a Gourdon (dip. Lot) è menzionato un Pierre Deschamps obrier de peira (Freigang, 1991, p. 273). Il cognome Deschamps era peraltro assai diffuso: fu per es. quello di alcuni canonici di Clermont-Ferrand e di Limoges; anche se non tutti i Deschamps noti appartenevano necessariamente alla stessa famiglia, gli storici dell'arte hanno ritenuto che dovesse esistere una dinastia di architetti comparabile a quelle delle famiglie Chelles e Montreuil.Ai Deschamps sono stati attribuiti, sulla base di confronti stilistici, vari edifici gotici. Le cattedrali di Clermont-Ferrand e di Narbona, che presentano un coro a deambulatorio con cappelle laterali e radiali giustapposte, si sviluppano su tre livelli: grandi arcate, triforio e finestre alte, con il triforio che presenta la particolarità di essere cieco e di svilupparsi anche attorno ai sostegni delle volte. Il vocabolario ornamentale, la pianta e la struttura indicano un influsso del Gotico rayonnant settentrionale; è per questo che si pensa che J. fosse originario delle regioni del Nord. Freigang (1991), oltre che sottolineare i legami tra i transetti delle cattedrali di Clermont-Ferrand e di Narbona, ha dimostrato che il coro della cattedrale di Limoges è anch'esso assai vicino a quello di ClermontFerrand, il quale a sua volta può anche essere confrontato con alcune parti delle cattedrali di Bordeaux e di Rodez.Per quanto riguarda altri monumenti, in mancanza di documenti e fatta eccezione per il caso di Limoges, le attribuzioni sono ipotetiche. Ai Deschamps sono stati di volta in volta collegati il coro della cattedrale di Saint-Etienne a Tolosa, la cattedrale di Saint-Caprais ad Agen (dip. Lot-et-Garonne), la chiesa di Gourdon e quella di Ravel-Salmerange, la facciata della cattedrale di Cahors e, infine, il baldacchino della basilica di Saint-Sernin di Tolosa.Anche se J. esportò verso le regioni del Midi le formule della Francia settentrionale, non si sa quanti maestri poterono formarsi sui cantieri di Clermont-Ferrand e di Narbona e diffondere in seguito questo tipo di soluzioni. Più che parlare dell'arte di J., occorrerebbe dunque definire, nella Francia meridionale, uno 'stile Deschamps' o anche un 'gruppo Deschamps', che si sviluppò parallelamente al Gotico tipicamente meridionale tra il 1250 e il 1350. Sembra inoltre assai credibile che la diffusione di questo stile sia stata legata alla politica dei re di Francia in queste regioni recentemente acquisite o conquistate.

Bibl.:

Fonti. - J. Dufraisse, L'origine des églises de France prouvée par la succession des évêques, avec la vie de saint Austremoine, Paris 1688, p. 504.

Letteratura critica. - L. Narbonne, La cathédrale Saint-Just de Narbonne. Guide historique, archéologique et descriptif, Narbonne 1901, p. 463; H. du Ranquet, Ravel-Salmerange, CAF 87, 1924, pp. 344-352; R. Rey, L'art gothique du Midi de la France, Paris 1934; E. Lambert, Etudes médiévales, II, Toulouse 1956, pp. 232-254; M. Durliat, L'architecture gothique méridionale au XIIIe siècle, Ecole antique de Nîmes, n.s., 8-9, 1973-1974, pp. 63-132; M. Davis, The Choir of the Cathedral of Clermont-Ferrand: the Beginnings of Construction and the Work of Jean Deschamps, JSAH 40, 1981, pp. 181-202; M. Bénéjeam-Lère, La cathédrale Saint-Etienne de Cahors, CAF 147, 1989, pp. 9-77: 53; M. Davis, Le choeur de la cathédrale de Limoges: tradition rayonnante et innovation dans la carrière de Jean Deschamps, Bulletin historique et philologique du Comité des travaux historiques et scientifiques, n.s., 22, 1986, pp. 51-114; C. Freigang, Jean Deschamps et le Midi, BMon 149, 1991, pp. 265-298; id., Imitare Ecclesias Nobiles, die Kathedralen von Narbonne, Toulouse und Rodez und die nordfranzösische Rayonnantgotik im Languedoc, Worms 1992; J. Gardelles, Aquitaine gothique, Paris 1992, pp. 69-86.A. Prache

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