Pittore (Gruchy, Gréville, 1814 - Barbizon 1875). Figlio di contadini, studiò dapprima a Cherbourg ed esordì dipingendo idillî, bagnanti, figurazioni mitologiche e alcuni ritratti, in cui già si nota la solidità di impianto che caratterizzerà le opere del periodo successivo. L'influenza dell'arte di H. Daumier e poi dei pittori di Barbizon, ai quali si unì definitivamente nel 1849, determinarono una svolta decisiva nell'arte di M., che prese a interessarsi di problemi sociali e si dedicò a esprimere, senza compiacenze pittoresche e aneddotiche, l'austerità e il senso religioso della vita e del lavoro dei contadini. Il Ritorno dai campi (1846-47, Cleveland, Museum of art), il Seminatore (1850, Boston, Museum of fine arts), l'Angelus (1857-59, Parigi, Musée d'Orsay), le Spigolatrici (1857, Parigi, Musée d'Orsay) ebbero un immenso successo non soltanto per l'intento umanitario, ma anche per la profonda sincerità dell'espressione pittorica. Più ancora che in queste opere, talvolta d'un sentimentalismo troppo scoperto, l'ispirazione di M. si rivela nella sua purezza nei disegni (in gran parte al Louvre) e nelle incisioni. La sua influenza si esercitò in Francia (soprattutto su C. Pissarro), in Olanda (su I. Israels e fu notevole su V. van Gogh) e negli altri paesi europei.