RAFFAELLI, Jean-François
Pittore, litografo e illustratore, nato il 20 aprile 1850 a Parigi, dove morì il 29 febbraio 1924. Per il realismo dell'osservazione, per le armonie bianche di stucco e di gesso, lo si può considerare come un impressionista, ma senza aderenza stretta ai canoni dell'impressionismo. Interessato sopra tutto dagli umili, come gli scrittori e gli artisti del 1880, trasse i suoi soggetti preferiti dalla triste "zone", cioè dai sobborghi di Parigi, terreni mal definiti, in cui vegetava una umanità sofferente o famelica (Le chemineau dans la neige; Le bureau d'omnibus; Les forgerons buvant). Da questa miseria, egli seppe trarre della poesia. Dipinse anche ritratti d'uomini politici: Millerand, Pichon, soprattutto il celebre Clemenceau del quadro La réunion publique (Museo del Lussemburgo). Alla fine della sua carriera dipinse marine bionde e vedute madreperlacee di Venezia. Come scrittore, redasse squisite note di visite al Louvre.
Bibl.: A. Fontainas, Histoire de la peinture française au XIXe s., Parigi 1906; A. Alexandre, J.-F.R., Parigi 1909; L. Delteil, J.-F.R. (Le peintre graveur illustré, XVI), Parigi 1923; G. Lecomte, R., Parigi 1927; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVII, Lipsia 1933 (con bibl.).