GOTTMANN, Jean
Geografo, nato a Kharkov (Ucraina) il 10 ottobre 1915, trasferito da bambino in Francia, dove ha compiuto gli studi. Singolare figura di studioso, pur originario dell'Europa orientale, è occidentale − ma con larga apertura internazionale − per formazione e attività. Durante la seconda guerra mondiale e nell'immediato dopoguerra ha vissuto negli Stati Uniti, esercitando l'insegnamento a Princeton e nell'università John Hopkins di Baltimora, e lavorando come esperto presso il segretariato delle Nazioni Unite. Tornato in Francia, ha insegnato nell'Istituto di studi politici di Parigi (1948-56); poi ha alternato soggiorni europei e americani, tenendo cattedra a New York; infine (1968-83) è stato professore a Oxford.
G. è geografo di vasti interessi e larga esperienza, ma anche profondo studioso di problemi politici e sociali. In anni giovanili ha pubblicato, fra l'altro, due organici volumi d'insieme sulle Americhe (L'Amérique, 1949) e sull'Europa (A geography of Europe, 1950), un'originale opera di geografia politica (La politique des états et leur géographie, 1952) e un'ottima trattazione regionale sulla Virginia (1955). In seguito il campo che più l'ha appassionato e cui ha recato fondamentali contributi è stato lo studio geografico della città. A lui si deve il concetto di ''megalopoli'', elaborato nell'indagine sulla grande regione urbana degli Stati Uniti nord-orientali (Megalopolis, 1961; trad. it., 1970) e poi applicato altrove, via via che sono venuti a manifestarsi altri assetti megalopolitani. In Italia è apparsa una sua raccolta di saggi (La città invincibile, 1983), che rivela la sua fiducia nel futuro della civiltà urbana.