Saggista francese (Fougères 1890 - Parigi 1978). Di origini operaie, affrontò in numerosi saggi e libri di memorie il conflitto tra cultura borghese e cultura marxista da posizioni più vicine a Rousseau e Michelet che non a Marx: Évangile éternel, 1927; Caliban parle, 1928; Conversion à l'humain, 1931; Journal d'un homme de quarante ans, 1936; Jeunesse de France, 1936. Caporedattore della rivista Europe (1929-36), sostenne il Fronte popolare; aderì alla Resistenza fin dal 1940, lasciandone documenti intensi (Dans la prison, 1943; Journal des années noires 1940-44, 1947). Le opere biografiche rivelano una forte tensione morale e intellettuale (Aventures de l'esprit, 1954; Changer la vie, 1961; Caliban et Prospero, 1969) che trova la più alta espressione in Carnets du vieil écrivain (1971) e in Dernières lumières, derniers plaisirs (1977), suo testamento spirituale.