BERNARD, Jean-Jacques
Scrittore francese, figlio di Tristan B. (v.), nato nel 1888 a Enghien-les-Bains (Seine-et-Oise). Il suo primo lavoro drammatico fu Le voyage à deux, in 1 atto (1909). Seguirono La joie du sacrifice, pure in 1 atto (1912), e un volume di novelle, L'épicier (1914). Poi, dopo la parentesi della guerra: Les enfants jouent, racconti di guerra (1919); La maison épargnée, 3 atti (1919); Le feu qui reprend mal, 3 atti (1924); L'invitation au voyage (1924; una sua nuova versione è del 1926); Les tendresses menacées, racconti (1924); Denise Marette, 3 atti (1925); L'âme en peine, 3 atti (1926); Le secret d'Arvers, 1 atto (1926). Il teatro del B., noto anche fuori dei confini di Francia, è stato chiamato "teatro del silenzio" o, come l'autore preferisce dire, "teatro dell'inespresso". Il B. ha rinunziato ai procedimenti del grande teatro classico, in cui solitamente i personaggi manifestano la loro psicologia confessandosi con più o meno lucida chiaroveggenza. Convinto che l'uomo non vede chiaramente in sé, né, molto meno, è in grado di comunicare altrui quello che in modo più o meno confuso sente agitarsi nella sua subcoscienza, il Bernard ama rivelare gli stati d'animo dei suoi eroi (ordinariamente borghesi del tempo nostro) solo indirettamente, per cenni, sottintesi e pause. A questa nuova tecnica, che in Italia fu già adottata da R. Bracco nel Piccolo Santo, e che è l'estrema conseguenza dell'evoluzione del teatro, o meglio della sua involuzione, dopo Ibsen e specialmente dopo Cechov, non sono estranee le influenze di Maeterlinck (visibili soprattutto ne L'âme en peine), e, specialmente, delle teorie di Freud sul subcosciente. Il teatro completo del B. è stato pubblicato, finora, in due volumi, Parigi 1928.
Bibl.: S. d'Amico, in Resto del Carlino, 25 aprile 1924, e in Idea nazionale, 14 marzo 1925; L. Lemonnier, in Revue mondiale, 1 agosto 1925; J. Palmer, Studies on the contemporary theatre, Londra 1927.