JULLIEN, Jean
Letterato e autore drammatico, nato a Lione nel 1854, morto a Ville-d'Avray nel 1919. Studiò ed esercitò l'ingegneria in provincia; ma trasferitosi a Parigi si diede alla letteratura, in special modo a quella teatrale.
Fondò e diresse una battagliera rivista Art et Critique; nel teatro appartenne al gruppo di avanguardia, derivato dal realismo zoliano e che si conchiuse nel Théâtre Libre. Nei suoi lavori drammatici, che voleva fossero un brano di vita vissuta, spogli d'ogni elemento retorico, tradusse questa sua nuova e libera sensibilità, come in La sérénade (1888), L'échéance e Le Maître (1890), L'oasis (1903), Les voiles (1907), ecc. Espose le sue teorie sul teatro nel Théâtre vivant (1891-1896).