FORAIN, Jean-Louis
Disegnatore, incisore e pittore, nato a Reims il 23 ottobre 1852, morto a Parigi l'11 luglio 1931. Venuto a Parigi quindicenne, lavorò qualche mese nello studio di J.-B. Carpeaux; ma fece da sé la sua educazione, nel Louvre e nella strada, da vero monello di Parigi. Verso il 1869 il caso gli fece conoscere le incisioni del Goya, e ciò decise la sua vocazione. Nel 1876 pubblicò, ne La Cravache, disegni satirici nella maniera di A. Gill e Grévin. I primi quadri del F. (Au Buffet, Le Veuf, 1884-85) lo rivelano interamente sotto l'influenza del Manet. Ma poco tempo diede alla pittura, completamente assorbito dal lavoro di illustratore di giornali parigini, quali il Journal amusant e il Courrier Français. Le scene del gran mondo e del mondo equivoco, dei ristoranti e dei caffè-concerto, gli avvenimenti politici, fornirono i soggetti per i suoi disegni incisivi, illustrati da leggende di un sarcasmo mordace, raccolti spesso in albi immediatamente ricercati: La Comédie Parisienne (1893), Les temps difficiles (1893), Doux pays (1897). L'affare Dreyfus sembrò esaltare la genialità del F.; il suo disegno conciso raggiunse uno stile magistrale. Fu allora che con Caran d'Ache (v.) egli fondò il giornale Pss't (1898-99) e cominciò le sue famose campagne nel Figaro, dove l'infaticabile polemista, di tendenze conservatrici e nazionaliste, non doveva deporre le armi che dopo la guerra, nel 1920. Quella tremenda crisi restitui improvvisamente la religione della sua infanzia al F., che, oltre al suo lavoro di giornalista, eseguì per sé stesso mirabili acqueforti di soggetto sacro (Il figliuol prodigo, Il buon Samaritano, La Madonna dei pargoli, I Pellegrini d'Emmaus, serie di Lourdes ecc.). Durante la guerra del 1914 prestò servizio al fronte come camoufleur (mascheratore), senza cessare di fornire al Figaro, ogni otto giorni, disegni che riuniti formano una magnifica cronaca della guerra (pubblicata in 2 voll.: De la Marne au Rhin, 1921). Negli ultimi 12 anni il F. si occupò solo di pittura. Il F. ha lasciato anche alcuni ritratti (la contessa di Noailles, Paul Hervieu, A. Capus, il maresciallo Pétain e alcuni autoritratti). Fu presidente della Société nationale des beaux-arts e membro dell'Institut dal 1923.
Bibl.: M. Eisler, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XII, Lipsia 1916 (con bibl.): L. Vaillat, in L'Illustration, giugno-luglio 1931; A. Alexandre, F. tel qu'il fut, in La Renaissance, XIV ((1931), pp. 281-85; A. Daudet, Album Forain, Parigi s. a. (prefazione); M. Guérin, Les arts plastiques, Parigi 1931; Ch. Kunstler, F., Parigi 1931; C. Roger-Marx, F. lithographe et aquafortiste, in Gaz. des beaux-arts, 1932, I, pp. 341-57.