LURÅAT, Jean
Pittore francese nato il 1° luglio 1892 a Bruyères (Vosgi). Dopo aver studiato per breve tempo medicina e filosofia a Nancy, si dedicò completamente alla pittura, alla scuola di Victor Prouvet, nella stessa città. Recatosi nel 1910 a Parigi, risentì all'inizio soprattutto di Cézanne e dei postimpressionisti, tentando fin dal 1915 la tecnica dell'arazzo.
Entrato negli anni della prima guerra mondiale nell'ambiente di Picasso, Max Jacob e Apollinaire, manifestò un tardivo influsso cubista nelle opere eseguite intorno al 1920. Dal 1923 al 1925 fece lunghi soggiorni nel Sahara, in Spagna e nel Vicino Oriente, riportando dai suoi viaggi soprattutto quadri di paesaggio che testimoniano un accostamento a una concezione poetica della natura coincidente con la rottura con i rigori cubisti. L. è soprattutto un colorista, ed è stato il colore, in quanto elemento di linguaggio per lui fondamentale, a rivelargli le possibilità espressive dell'arazzo. In questa arte, cui si è dedicato soprattutto dal 1939, L. ha dato i suoi contributi più validi, adottando pur con le antiche tecniche da lui fatte rivivere nell'officina di Aubusson, un linguaggio figurativo del tutto moderno, con accenti surrealisti. La più importante delle sue opere in questo campo è il complesso che adorna il coro della chiesa di Assy (Alta Savoia). Ha illustrato libri scritti da lui stesso (Toupies; Baroques) e da altri (À la dérive e Corps perdu di Ph. Soupault ecc.). Sue opere si trovano nel Musée des arts décoratifs di Parigi. Vedi tav. f. t.
Bibl.: Ph. Soupault, J. L., Parigi 1929; Knaurs Lexikon moderner Kunst, Monaco 1955, p. 170; H. Vollmer, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler des XX. Yahrh.s, III, Lipsia 1956, pp. 274 seg.