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MAILLART, Jean

di Salvatore Battaglia - Enciclopedia Italiana (1934)
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MAILLART, Jean

Salvatore Battaglia

Autore del Roman du Comte d'Anjou, scritto nel 1316 (cfr. i versi 8154-55, ultimi del poema). Il poeta stesso dichiara il suo nome in forma enigmatica (versi 8069-70), ed è verosimile l'identificazione con J. M. notaio alla cancelleria di Filippo il Bello, nato nella seconda metà del sec. XIII e morto nel marzo del 1327.

Il poema narrativo riprende una leggenda assai diffusa, attestata già nel sec. XII ed elaborata verso il 1270 nella Manekine del Beaumanoir (v.). Si tratta della contaminazione di due temi novellistici: la figlia del conte d'Angiò fugge di casa per eludere la passione senile e incestuosa del padre; ma sposatasi al conte di Bourges, subisce per quasi tutta la vita la malvagità di una zia, la contessa di Chartres, finché dopo tanto penare - e fa pensare in parte alla lunga "pazienza" della Griselda (v.) boccaccesca - ottiene giustizia. L'opera ha valore per un suo forte sapore borghese e realistico.

Bibl.: Per la leggenda, H. Suchier nell'introd. alle Oeuvres del Beaumanoir, Parigi 1884; e G. Huet, in Romania, XLV (1919), p. 94 segg. Per il poema e J. M., G. Paris (e P. Paris), in Hist. littér. de France, XXXI (1893), pp. 318-350; Ch.-V. Langlois, La vie en France, ecc., Parigi 1924, p. 260 segg.; e cfr. l'introduzione di M. Roques alla sua edizione, Parigi 1931 (Classiques français du moyen âge).

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