LE CLÉZIO, Jean-Marie-Gustave
Scrittore, romanziere e saggista francese, nato a Nizza il 13 aprile 1940. Discendente da una famiglia di origine bretone trasferitasi alle Mauritius nel 18° sec., L. C. ha sempre mantenuto viva nella sua opera l’influenza della cultura mauriziana, affascinante luogo di incontro tra Europa, India, Cina e Africa. Al seguito del padre, medico inglese di reparto in Africa, approfondì sin da bambino il contatto con le culture ‘altre’, l’attenzione a minoranze spesso inascoltate che, accanto a una profonda esplorazione della solitudine esistenziale, ne faranno il tratto distintivo della sua opera fino al massimo riconoscimento, l’assegnazione del premio Nobel per la letteratura nel 2008.
Dopo la laurea in lettere, L. C. si dedicò all’insegnamento e alla scrittura. Nel 1963, con il suo romanzo d’esordio Le procès-verbal (trad. it. Il verbale, 1965), si aggiudicò, a soli 23 anni, il prestigioso premio Renaudot. Con Adam Pollo, protagonista del romanzo, L. C. ha esplorato, attraverso la sua solitudine assoluta, la possibilità di una rottura nella lingua e nella narrativa, ben espressa in quel periodo dal nouveau roman, e che avrebbe costituito la strada percorsa tenacemente fino agli anni Settanta dall’autore impegnato in una sperimentazione graffiante di contenuto, lingua, forma e persino stampa delle sue opere letterarie.
Sul finire degli anni Sessanta e dopo un periodo trascorso in Thailandia e in America Centrale, la produzione artistica di L. C. entrò in una seconda fase in cui, al bisogno di rinnovamento e innovazione della letteratura, subentrò una scrittura piana, più riflessiva, rotta dalla tormentata voce dell’autore che, più in contatto con il proprio mondo interiore, narra della sua infanzia, dei viaggi in altre terre, della sua visione di un mondo occidentale decentrato, alienato e decadente.
Diede così voce a personaggi e mondi minori, lontani, dimenticati o invisibili in una chiara chiave antimodernista ed ecologista ricollocando l’uomo in una centralità universale. Ricordiamo, tra oltre trenta pubblicazioni, Haï (1971), Les géants (1973), Voyages de l’autre côté (1975), L’inconnu sur la terre (1978), Trois villes saintes (1980), Désert (1980; trad. it. Deserto, 1985), con cui vinse il premio Paul Morand conferito dall’Académie française, Le rêve mexicain, ou La pensée interrompue (1988; trad. it. Il sogno messicano, 1990), Étoile errante (1992; trad. it. Stella errante, 2000), Révolutions (2003); L’africain (2004; trad. it.L’africano, 2007), Raga. Approche du continent invisible (2006; trad. it. Il continente invisibile, 2008). In particolare,Raga rappresenta una sorta di manifesto della poetica di L. C.: resoconto di un viaggio dell’autore in Oceania, continente invisibile, ci pone a contatto con un mondo sconosciuto in una zona estrema del pianeta, per gran parte ancora allo stato primigenio e incontaminato, in contrasto con un Occidente dove guerre, massacri e rivalità hanno portato benessere e ricchezza solo a pochi, allontanando l’uomo dalla sua naturale armonia con la natura. Ma Raga è anche altro: è la storia segreta dell’uomo colonizzato, mai affrancato del tutto, schiavo delle sue paure, e del viaggio come esplorazione interiore e di vera comunione con l’altro.
Tra i lavori più recenti da ricordare Ballaciner (2007), interessante saggio sui film che hanno segnato la vita dell’autore; Ritournelle de la faim (2008; trad. it. Il ritornello della fame, 2009), toccante romanzo autobiografico ambientato in Francia durante la Seconda guerra mondiale; e Histoire du pied et autres fantaisies: nouvelles (2011; trad. it. Storia del piede e altre fantasie, 2013), nel quale L. C., raccontando dieci storie di donne, sembra passare il testimone della resistenza e dell’orientamento in questo sbandato mondo contemporaneo proprio alla figura femminile.
Dal novembre 2013 insegna presso la prestigiosa Università di Nanchino.
Bibliografia: M. Salles, Le Clézio: notre contemporain, Rennes 2006; M. Suzuki, J.-M.-G. Le Clézio: évolution spiritelle et littéraire. Par-delà l’Occident moderne, Paris 2007; G. de Cortanze, J.-M.G. Le Clézio, Paris 2009; I. Roussel-Gillet, J.M.G. Le Clézio, écrivain de l’incertitude, Paris 2011.