Nabert, Jean
Filosofo francese (Izeaux, Delfinato, 1881 - Loctudy, Bretagna, 1960). Insegnò a Metz e a Parigi, divenne poi ispettore generale dell’insegnamento secondario per la filosofia. Nella sua riflessione il tema kantiano del trascendentalismo si intreccia con il tema dell’esperienza interiore in Maine de Biran (➔). N. sottolineò la tensione morale che caratterizza la vita dell’Io, nel continuo sforzo di adeguare l’essere al dover essere; sforzo che si scontra però con la presenza del male, una realtà che nessuna categoria etica può spiegare e che soltanto nell’esperienza religiosa trova una chiarificazione. Tra le opere si segnalano in partic.: L’expérience intérieure de la liberté (1924); Éléments pour une éthique (1943; trad. it. Elementi per un’etica); Essai sur le mal (1955; trad. it. Saggio sul male); Le désir de Dieu (post., 1966).