VILLENEUVE-BARGEMONT, Jean-Paul Alban de
Economista e uomo politico francese nato a Saint-Alban (Var) nel 1784, morto a Parigi nel 1850. Seguita la carriera amministrativa, resse successivamente varie prefetture, sia negli ultimi anni dell'impero sia durante la restaurazione, entrando così in diretto contatto con la vita economica e sociale di molti dipartimenti della Francia, specie di quelli industriali del Nord. Consigliere di stato nel 1828, e quindi deputato del Var, rifiutò, nel 1830, di servire la nuova monarchia e nel 1832 favorì anche le mene della duchessa di Berr.
Deputato legittimista del Nord nel 1840-42 e 1846, contribuì all'emanazione della legge del 1841 che proibiva il lavoro dei fanciulli al disotto degli 8 anni; dopo la rivoluzione del 1848 si dedicò completamente allo studio.
Discepolo di A. Smith e di J. B. Say, mitigò il suo fondamentale liberalismo con spirito di carità cristiana, facendo appello all'intervento dello stato a favore delle classi operaie, e fu considerato per questo dai socialisti cattolici come un precursore. Oltre all'Économie politique chrétienne (voll. 3, Parigi 1834), ispirata spesso al Sismondi, in cui è appunto invocata l'azione dello stato contro il trionfante capitalismo, scrisse una Histoire de l'économie politique (Bruxelles 1839, Parigi 1841), di scarso valore.
Bibl.: A. Théry, Un précurseur du catholicisme social, Parigi 1911.