SIBELIUS, Jean
Compositore finlandese, nato l'8 dicembre 1865 a Tavastehus. Avviato dapprima agli studî legali li abbandonò per darsi alla musica, alla scuola di Wegelius. Trasferitosi dopo tre anni a Berlino fu allievo di Bariel e Becker, indi passò a Vienna dove completò la sua istruzione con Goldmark e Fuchs. Nel 1893 tornò in Finlandia, insegnò violino e teoria al conservatorio di Helsingfors, coltivando anche la composizione. Nel 1897 gli fu conferito dallo stato un vitalizio che gli permise di dedicarsi esclusivamente al lavoro creativo. Da allora vive a Järvenpää. Ha compiuto numerosi giri di concerti con l'Orchestra Filarmonica di Helsingfors. Nel 1914 riprese per breve tempo l'insegnamento presso il conservatorio New England di Boston (Stati Uniti).
S. è considerato il maggiore esponente del rinnovamento musicale finnico su basi nazionali iniziato dal suo maestro Wegelius con Pacius e Kajanus. Nella sua personalità si riscontrano fusi insieme elementi del romanticismo tedesco con i modi d'espressione proprî del canto popolare finlandese. S. non è tuttavia un elaboratore della melodia popolare, sibbene un compositore che ne ha completamente assorbito lo spirito rivalutandolo per suo conto. Il materiale tematico dei poemi sinfonici più rappresentativi di tale atteggiamento, quali En saga e Finlandia, è infatti del tutto personale. Con lo spirito popolare, S. ha altresì assorbito l'essenza della leggenda finnica, segnatamente mercé l'evocazione dell'ambiente naturale che ne costituisce il suggestivo scenario. A tale riguardo, la musica di S. è effettivamente una musica nordica, in cui vibra il sentimento d'un paesaggio invernale, addormentato nelle tenebre delle lunghe notti, variato dalle macchie dei mille laghi, popolato di personaggi fantastici che si muovono con l'assorta lentezza, la leggerezza incorporea dei sonnambuli. La prima parte della Valse triste (appartenente alle musiche di scena per Kuolema) nella melodia, nel ritmo, nel colore strumentale contiene in sé, forse meglio che ogni altra composizione, i caratteri distintivi, personali di una simile musica. Le analogie di questa con la musica d'un altro compositore nordico, Grieg, non sono trascurabili; ma il mondo lirico di S. è più statico, più contemplativo, meno raffinato; le radici nello spirito della terra più profonde e quindi più misteriose.
La produzione di S. abbraccia tutti i campi, dal teatro alla lirica da camera, dalla sinfonia al poema sinfonico. La più notevole è tuttavia quella orchestrale, in cui il suo stile s'afferma compiutamente. Le caratteristiche di questo stile si manifestano nel metodo che il compositore adotta nello sfruttamento tematico, e che è conseguente alla natura in certo senso impressionistica della sua ispirazione. Nonché i poemi sinfonici le stesse sinfonie tengono in poco conto lo sviluppo del tema, e sebbene l'inventiva non s'esaurisca con la creazione dell'immagine genetica, la composizione s'alimenta di volta in volta delle intime risonanze del tema - generalmente un breve nucleo melodico - piuttosto che della sua elaborazione strettamente musicale. Un simile procedimento formale qualifica la fantasia del S. la quale ha bisogno per esplicarsi di non mai allontanarsi dai centri (la natura e la leggenda della sua terra) della sua inspirazione.
S. ha composto: per il teatro: La fanciulla nella torre (Helsingfors 1896); Scaramouche (pantomima, op. 71, Copenaghen 1922); le musiche di scena per König Christian II (op. 27), Pelléas et Mélisande (op. 46), Belsazar (op. 51), Kuolema (op. 44), La tempesta; Il linguaggio degli uccelli. Per orchestra: 7 Sinfonie (mi minore, op. 39; re, op. 42; do, op. 52; la minore, op. 63; mi bemolle, op. 82; fa diesis, op. 104; do, op. 105); Una saga, op. 9; Karelia, op. 10; Canto di primavera, op. 16; Il cigno di Tuonela, op. 22; Finlandia, op. 26; Concerto in re minore, per violino e orchestra, op. 47; Pan e Eco, danza intermezzo, op. 53; Suite per piccola orchestra, op. 54; Cavalcata notturna, op. 55; Canzonetta e Valse romantique per piccola orchestra, op. 62; Il bardo, op. 64; Scènes historiques, suite, op. 66, 2 Serenate per violino é orchestra, op. 69; Luonnator, per soprano e orchestra, op. 70; Le Oceanidi, op. 73; 2 Pezzi per violino e orchestra, op. 77; Impromptu, op. 87, 3 Pezzi, op. 96; Kullervo, per soli, coro e orchestra (1892, ined.). A queste composizioni vanno aggiunti varî lavori corali, un Quartetto per archi (op. 56), un Quintetto in sol minore, per archi (inedito), un Trio in la, per archi (inedito), una Sonata per pianoforte, una Sonatina pure per pianoforte, e pezzi varî per pianoforte e violino e pianoforte.
Bibl.: R. Newmark, J. S. a Finnish Composer, Lipsia 1906; W. Niemann, J. S., Lipsia 1917; E. Furuhjelm, J. S., Stoccolma 1917; G. Migot, J. S., in Rassegna musicale, marzo 1922.